«Chiudere la discarica Valanghe d'inverno»

Nino Di Guardo«Saluto con soddisfazione la notizia del nuovo commissariamento dell'Oikos, se il provvedimento del prefetto mira a ripristinare la legalità - afferma il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo - ma allo stesso modo la legalità deve essere rispettata procedendo verso la sollecita e definitiva chiusura della megadiscarica di Valanghe d'inverno, che è nata e ha proseguito l'attività contro la legge, com'è stato accertato anche da inchieste amministrative e giudiziarie».

Oggi pomeriggio, Di Guardo incontrerà a Palermo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che lo ha convocato: «Rappresenterò al presidente - continua il sindaco - la situazione reale di una città di 50mila abitanti che fa sforzi enormi per rispettare l'ambiente e che con la raccolta differenziata porta a porta ha già superato il 65%, conferendo solo in minima parte in discarica. Abbiamo tutti i titoli anche sul piano ecologico per chiedere il rispetto delle nostre esigenze fondamentali. Crocetta deve rendersi conto che non può continuare ancora la penalizzante mortificazione di un'area ammorbata da decenni dai miasmi di una discarica ben più vicina dei 3 km minimi prescritti dalla legge. Anche perché ci sono state due Conferenze regionali dei servizi, con un progetto di chiusura presentato dalla stessa Oikos, e il 3 dicembre scorso si è sancito che dopo gli ultimi abbancamenti si deve completare entro marzo-aprile al massimo la copertura prevista (con teloni o inerti) per la chiusura definitiva dell'impianto. Che la gestione diventi pubblica anziché privata è un conto, ma non vorremmo che, una volta commissariato, l'impianto continuasse a operare per anni all'insegna delle perenni e dichiarate emergenze fino a quando non saranno pronte le altre discariche preannunciate in Sicilia; si può provvedere in diverso modo, si conferisca altrove, anche all'estero con i vagoni, che costerebbero pure meno».

«Confido nel presidente Crocetta - conclude Di Guardo - come persona attenta e sensibile sul piano politico, legale, etico ed ecologico e spero che abbia orecchie per ascoltarci e capirci. Dovremmo altrimenti vederci costretti a intraprendere altre iniziative idonee a tutelare le nostre comunità locali da questo scempio intollerabile».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
22/12/2014

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