Al Comitato della Fondazione Monasterium Album

Vito Arena plaude con grande gioia alla creazione e realizzazione di questo Museo ad opera delle capacità e dei sacrifici dei suoi Fondatori. Una lodevole iniziativa che non può non inorgoglire tutta la città di Misterbianco. Potrà essere arricchito con donazioni, ricerche, studi e, ove possibile, anche con acquisti, perché il nostro territorio affonda le sue origini in un vetusto passato denso di memorie e tradizioni cristiane di varie natura e provenienza. Il suo successo sarà un bene per tutti!

Una sola osservazione, per me importante: la musica di Bach come colonna sonora del video sul Museo. Con tutto il rispetto per Bach, esistono da anni in circolazione gratuita due brani per orchestra sinfonica composti appositamente per quelle che sono le due Chiese simbolo della vita da Cristiani per la nostra Comunità e della sua continuità indissolubile fra passato, presente e futuro, per tutti i Misterbianchesi: il Campanarazzu e Santa Maria delle Grazie di oggi. Due composizioni che le descrivono materialmente e spiritualmente; che si sforzano di rappresentare l’anima cristiana e la fede dei Misterbianchesi; che ne vorrebbero diventare il simbolo, al punto da diventare un tutt’uno: se si parla delle due Chiese, il pensiero corre alle “loro” musiche, se si ascoltano queste musiche non si può non avere davanti agli occhi le “due case” del Signore e della Madonna. Una correlazione che non deve fare gridare ad una idea che possa condurre a mancanza del rispetto della sacralità. La musica, così come le altre forme d’arte, può permettersi queste forme di accostamento, tanto più se la sorgente che la fa nascere ha in sé già la “Natura del Divino” e chi l’ha creata ha voluto dare solo un segno personale della sua fede. C’è forse, poi, tanta diversità fra la mia finalità di creare questa musica per il Signore e la Madonna e quella che è perseguita dai promotori della Fondazione di questo Museo Sacro?... Io credo nessuna, sono tutti e due esempi di vera fede cristiana. Queste due musiche, pertanto, non potrebbero diventare un vero simbolo del Museo e risuonare sia come colonna sonora del suo video sia come un dolce sottofondo per i visitatori nelle sue sale? Sarebbe giusto e opportuno? Una carta d’identità non potrebbe essere valida senza la “sua” relativa fotografia, non è così?

Vito Arena

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