Attese e speranze sulla convocazione di Crocetta

Rosario CrocettaComprensibile grande attesa, e ragionevoli spazi di speranza, per l’incontro di oggi pomeriggio alle 16 a Palermo a Palazzo d’Orleans fra il presidente della Regione Crocetta, il sindaco di Misterbianco Di Guardo ed i rappresentanti dei Comitati No discarica, convocati dal governatore mentre erano in pieno corso lo sciopero della fame ed i lunghissimi cortei cittadini che da Motta S.Anastasia e Misterbianco confluivano al confine dei due territori a due passi dalla discarica di Valanghe d’inverno.

All’inattesa notizia della convocazione, dopo una giornata caotica di chiusura delle discariche e di fermo forzato degli autocompattatori ricolmi di rifiuti da varie province, ecco sospeso subito lo sciopero della fame intrapreso lunedì, che ha fatto registrare tra l’altro un improvviso malore al giovane consigliere comunale mottese Danilo Festa, uno dei “combattenti” della vertenza ambientale in corso, accasciatosi per ipotensione e calo glicemico durante il percorso ma fortunatamente ripresosi subito dopo i pronti soccorsi e le flebo del caso.

Sindaco e Comitati avevano intrapreso lo sciopero della fame, a seguito dell’ultima ordinanza n.4/Rif del 31 maggio di Crocetta, «fino al conseguimento di una valida interlocuzione istituzionale, nazionale o regionale» che desse garanzie sul futuro delle due comunità di complessivi 70 mila abitanti. Il presidente della Regione, con il quale si erano scambiate accuse di “irresponsabilità”, ha ora “aperto” ad un dialogo riconoscendo un ruolo anche ai Comitati e non solo al sindaco Di Guardo. Il che è già confortante, dopo lunghe contrapposizioni polemiche, denunce e ricorsi. Alla luce di quel che Crocetta ed il fronte “no discarica” si diranno, sapremo quali prospettive attendono sul territorio questa annosa vicenda ambientale finora drammaticamente irrisolta, nel contesto di una gestione fallimentare del sistema regionale dei rifiuti che ora si appresterebbe a “voltar pagina” sotto i diktat del Governo centrale. A parte l’incremento della raccolta differenziata (dove la Sicilia stenta a raggiungere la doppia cifra percentuale, ma Misterbianco ha fatto la sua parte arrivando al 60 per cento) c’è la prospettiva dei “termovalorizzatori” (leggasi inceneritori) fortemente voluti dal Governo Renzi - con gli ambientalisti decisamente contrari - ma auspicabilmente anche di idonei siti e impianti di bio-stabilizzazione, compostaggio e riciclo; e in una inevitabile fase intermedia, anche del trasferimento degli straripanti rifiuti siciliani in altre regioni o addirittura all’estero.

Insomma, la drammatica ”partita” di un nuovo corso regionale dei rifiuti è ancora tutta da giocare. E l’apertura di Crocetta al confronto non significa affatto una “battaglia” vinta. Ma resta positiva comunque la straordinaria mobilitazione di due comuni “affratellati”, con la crescente partecipazione corale di gente di ogni età, condizione e appartenenza politica decisa a difendere il proprio futuro.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
09/06/2016

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