Ieri ho letto l’articolo “Il successo della roccaforte M5S di Misterbianco” a firma di Roberto Fatuzzo e con sorpresa ho trovato il mio nome tra gli eletti alle amministrative del giugno 2017.
Un lapsus dell’amico Roberto che prendo come augurio per il futuro!
Nell’articolo in questione doveva essere riportato il nome di Giuseppe Di Stefano e non il mio.
Voglio precisare che ho votato M5S nelle ultime tre tornate elettorali, visto il vuoto politico che ha contraddistinto le stesse. Una scelta dettata da un semplice ragionamento “numerico” ossia quel voto utile capace di scardinare una classe politica ancorata ad una “partigianeria” di centro-destra o di centro-sinistra al solo scopo di garantirsi stipendi sicuri e “perpetui“ e dalla bramosia di gestione del potere.
Per il movimento le urne hanno decretato che:
- a livello comunale una minima rappresentanza (Giuseppe Di Stefano, Valentina Puglisi) non può fronteggiare l’”armata di guardiana” che ha una maggioranza schiacciante grazie agli accordi elettorali per cui quasi tutti si sono tuffati nel “calderone del politico vincente”;
- a livello regionale farà da argine alla coalizione di centro-destra e potrà appoggiare un’eventuale azione risolutiva dell’esecutivo se il presidente Musumeci riuscirà a far valere la sua leadership a partire dal problema dei rifiuti;
- a livello nazionale potrà avere l’incarico per la formazione del Governo da parte del Capo dello Stato Mattarella, ma chiaramente la partita è aperta perché non c’è la maggioranza assoluta in Parlamento.
Dico questo, non da politico perché non lo sono, ma semplicemente da cittadino, forse “utopico”, impegnato con un movimento “Attiva Misterbianco”, che immagina una società in cui la legalità, la solidarietà sociale, il merito, la distribuzione equa delle risorse e la qualità della vita dei cittadini rappresentano i “fari illuminanti” dell’azione politica.
Da questa testata approfitto, anche, per esortare i consiglieri comunali dei “cinque stelle” a denunciare pubblicamente tutti gli atti amministrativi che non sono deliberati per il bene comune. Si può partire dal piano triennale delle opere pubbliche.
Mi aspetto una presa di posizione netta nei confronti delle innumerevoli riunioni delle commissioni consiliari che pesato per la comunità in quanto si elargiscono, per ogni seduta, i cosiddetti gettoni di presenza. In passato questo “gettonificio”, tra l’altro, è stato costantemente denunciato dai pentastellati.
Un’ultima considerazione è riferita all’assegnazione degli incarichi di servizi inferiori ad una certa soglia. In tali casi l’affidamento può essere “diretto” senza un’opportuna indizione di gara pubblica o comparativa allora è necessario che si stabilisca e si condivida un “metodo trasparente” in grado di valorizzare le persone capaci e le società competenti del nostro territorio: è inspiegabile che in quasi tutti i comuni dell’hinterland tali servizi siano affidati prevalentemente a figure qualificate locali mentre il nostro ente “incensa” tutti tranne i residenti.
Ci aspettano, purtroppo, altri quattro anni di questa amministrazione e tutti siamo chiamati a vigilare sulla trasparenza, sulla legalità e in genere sugli interessi dei cittadini: “ adda passà ‘a nuttata!”.
Commenti
Chiedo ovviamente scusa al
Chiedo ovviamente scusa al consigliere Giuseppe Di Stefano per l'involontario errore compiuto nella fretta di redazione del pezzo. Potrà purtroppo ricapitare, anche per altri, e me ne scuso in anticipo. Nel contempo, prendo atto con soddisfazione della spiritosa reazione dell'amico ing. Giuseppe D'Angelo, cui naturalmente non volevo attribuire indebitamente un seggio in Consiglio comunale e che ha preso l'errore come un augurio. Con simpatia, Buona vita a tutti!
Pagine