I residenti chiedono più sicurezza

Incidente MIsterbiancoL'incidente ferroviario al casello 14/1 a Misterbianco della Circumetnea di venerdì pomeriggio che ha causato la morte del 74enne Antonio Illuminato, rimasto incastrato tra la propria auto e la fiancata del locomotore ha ieri fatto scatenare la protesta dei residenti del quartiere S. Chiara, proprio in via Antonino Orlando dove è accaduta la tragedia.

«Il problema esiste da 30 anni - esordisce la signora Silvia Vaccalluzzo - l'altro giorno mentre accompagnavo i miei nipoti il macchinista è sceso dalla locomotiva e il treno procedeva a passo d'uomo perché le barriere non funzionavano». Anche la sera della tragedia in molti hanno riferito il mal funzionamento della barriera, ma c'è chi ha assistito personalmente all'impatto, come Salvatore Di Bella che con la propria auto sopraggiungeva dal lato opposto. «Il segnale acustico ha funzionato e le barriere si sono abbassate, ho visto il signore aprire lo sportello mentre sopraggiungeva il treno - continua Di Bella - ma l'impatto è stato inevitabile anche se poi le sbarre si sono alzate».

La locomotiva ha urtato la parte posteriore della Suzuki Alta trascinandola poi per alcuni metri ed incastrandola tra la fiancata ed il muro. «Sono accorso subito salendo sul muretto per prestare il primo soccorso - ha ricordato ancora Di Bella - ma non c'era nulla da fare. Una scena che non dimenticherò mai». Che le sbarre si siano rialzate al momento dell'impatto sembra che sia dovuto al dispositivo elettromeccanico esistente che prevede un tale funzionamento. Come è certo che il macchinista, vista l'auto tra i binari, abbia azionato il treno nel rettilineo che precede il passaggio a livello. Anche qui c'è la testimonianza di una ragazza, riportata ieri mattina dai residenti, ed erano ancora visibili le tracce dell'azione dei freni lungo il rettilineo. Se così non fosse stato, ma questo lo sostengono tutti, l'auto dello sfortunato signore sarebbe stata trascinata per almeno 50 metri sui binari. Ma la rabbia dei residenti è dovuta al fatto che spesso il dispositivo non funziona creando un serio pericolo ai pedoni e agli automobilisti. «Venti giorni fa - ci dice Giuseppe La Venia ex poliziotto in pensione - ho chiamato il 112 per segnalare il pericolo e per tre giorni ci sono stati gli operai a sistemare il meccanismo. Una situazione intollerabile».

Ieri mattina sul posto anche il vicesindaco Marco Corsaro al quale i residenti hanno chiesto un intervento del Comune. «Siamo disposti a tutto - ci dice la signora Giusy Trovato - raccoglieremo le firme ma questo quartiere non può patire continui pericoli e disagi per i nostri bambini, dovuti al malfunzionamento delle barriere o del segnale acustico».

Intanto venerdì sera dopo la rimozione del locomotore, che è stato posto sotto sequestro, i tecnici hanno proceduto alla verifica del dispositivo di chiusura che è risultato funzionante. Solidarietà alla famiglia e fiducia nell'operato della magistratuira sono state espresse dall'assessore regionale alle Infrastruttura Giovanni Pizzo e dal direttore generale dello stesso assessorato Giovanni Arnone. La salma dello sfortunato automobilista è stata ricomposta all'ospedale Garibaldi dove sarà eseguita l'autopsia.

Carmelo Santonocito
La Sicilia
23/11/2014

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