Il popolo delle sciare: Xenofobia & Razzismo

Frazioni in movimentoGentil lettori, il numero di questo mese del nostro "bollettino" parla di xenofobia e razzismo. Abbiamo il sospetto che molti non la pensino allo stesso nostro modo, dato che il fenomeno della xenofobia e del razzismo investe nelle opinioni e in maniera trasversale, tutta la società italiana. Nonostante ciò vogliamo essere coerenti con le nostre convinzioni e i nostri principi di pluralità.


“Gli uccelli possono migrare, gli uomini no! Perché? Gli uccelli seguono regole dettate dalla natura. Gli uomini seguono regole dettate dall’egoismo. La natura segue un progetto senza interessi. La terra è la grande madre di tutte le forme di vita, la terra non ha frontiere”.

Il New York Times del 1° gennaio 1894 scriveva: Gli Italiani del Meridione sono sporchi, rumorosi, arretrati come qualità della vita e nelle relazioni interpersonali, e di praticare rituali religiosi primitivi, di trascurare l'istruzione dei figli, di costringere in una condizione di assoluta subordinazione la donna all'interno della famiglia. I Siciliani erano inseriti nel censimento del 1911 come "non white", non bianchi, di pelle scura e comunque le statistiche censivano separatamente gli Italiani del Nord e quelli del Meridione come appartenenti a due razze diverse: una "celtica" e l'altra "mediterranea". Quando nel 1933, Albert Enstein, sbarcò negli Stati Uniti per trasferirvisi definitivamente, rispose così in un modulo da compilare datogli dai funzionari portuali di New York, che chiedeva a quale razza appartenesse. “Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”.


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