Il Teatro Stabile di Catania produce L’isola diversa

Teatro Stabile

Il teatro, come tutte le arti, può e deve farsi veicolo di valori, istanze etiche, esigenze sociali. «In virtuosa sinergia con la programmazione rivolta alla più vasta utenza, siamo perciò chiamati ad una missione divulgativa destinata elettivamente ai giovani, che curiamo da sempre con grande attenzione», sottolinea il direttore del Teatro Stabile di Catania Giuseppe Dipasquale.
«Il pubblico di domani va introdotto ai capolavori del teatro universale e al tempo stesso coinvolto privilegiando temi e linguaggi propri del loro mondo. In quest’ottica abbiamo abbinato, in un’unica serata, la presentazione delle articolate iniziative rivolte agli studenti e il debutto di una nostra nuova produzione, realizzata con attori portatori di handicap proprio per valorizzare la diversità».

Il doppio appuntamento è per giovedì 14 ottobre al Centro Zo, dove alle 19,30 saranno illustrate le suddette attività di promozione della cultura teatrale riservate ai giovani nel 2010/2011. Confermata, dopo il successo della scorsa stagione, la formula dei miniabbonamenti; ogni spettacolo sarà preceduto da una presentazione e seguito da un dibattito con gli attori. A novembre riprende il Progetto Teatro Giovani, giunto al 17° anno, con seminari di formazione teatrale per gli insegnanti, laboratori di drammatizzazione per gli studenti e la consueta rassegna dei migliori spettacoli realizzati dalle scuole che parteciperanno al concorso finale sul tema “L’unità d’Italia in scena”, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche scolastiche del Comune di Catania.

Ad esclusione dei miniabbonamenti, le iniziative saranno gratuite e si svolgeranno preferibilmente in orari extracurriculari. Coordinatore dell’insieme di queste attività è il Prof. Ezio Donato, responsabile per lo Stabile della formazione teatrale e dei rapporti con le scuole. Assicurato il supporto scientifico-didattico delle cattedre di Pedagogia generale e Psicologia dello sviluppo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università etnea.

Alla presentazione sono stati invitati i presidi degli istituti scolastici. Seguirà alle 20,45 la prima dello spettacolo L’isola diversa, opera teatrale di Monica Felloni ispirata a “Il racconto dell’isola sconosciuta” di José Saramago, testi a cura di Piero Ristagno e della stessa Felloni, che firma pure la regia. Si replica venerdì 15 ottobre allo stesso orario. In scena Maria Claudia Accardo, Giuseppe Calcagno, Giuseppe D'Alia, Emanuela Dei Pieri, Monica Felloni, Alfina Catana Fresta, Giuseppe Giardina, Andrea Lapi, Stefania Licciardello, Enzo Malerba, Manuela Partanni, Antonino Torre. Con la partecipazione della maestra di tango Elvira Taibi; video performer Giuseppe D’Alia, video assistant Riccardo Tropea, camera Dario Spoto, effetti digitali Giuseppe Ferrera; assistente di scena Daniela Di Stefano.

Il viaggio di Saramago è metafora del viaggio dell’uomo verso la conoscenza di sé, è il viaggio della vita. “L’isola diversa” diviene, attraverso il linguaggio poetico dei suoi attori, una favola d’amore. Ecco che il compagno di viaggio, figura femminile che apre la porta delle decisioni, diviene isola; ecco che anche la barca, la caravella data dal re, diviene isola. Ecco infine che l’avventura a cui lo spettatore è invitato a partecipare si compie nel desiderio di voler conoscere se stesso e l’altro, con la consapevolezza che, insegna lo scrittore portoghese, “bisogna allontanarsi dall’isola per vedere l’isola, e che non ci vediamo se non ci allontaniamo da noi”.

Così gli attori in scena, ognuno con il proprio handicap, creano una sequenza-spettacolo densa di immagini, in cui la domanda su ciò che è “sconosciuto” è sempre presente e l’attesa della risposta è vissuta con pazienza e pienezza. Osserva Ezio Donato: “Lo Stabile etneo, da sempre attento al valore della diversità, ritiene che essa sia un mondo ricco di espressività e poesia che può rendere migliore la nostra stessa vita. Convinti che ciò abbia una forte valenza pedagogica, vogliamo condividere questo progetto con il mondo della scuola, consapevoli che i ragazzi e i docenti sono il nostro pubblico più attento”.

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