La discarica di Motta è una «polveriera» il sindaco di Misterbianco ricorre al Tar

Nino Di GuardoDiventa "guerra aperta", sulla gravissima situazione dei rifiuti derivante dalla chiusura di alcune delle poche discariche esistenti, dalla carenza di siti alternativi pubblici e impianti di compostaggio, dalla media irrisoria della raccolta differenziata in Sicilia, dalla mancanza di un Piano regionale di gestione dei rifiuti moderno e adeguato.

La discarica di Valanghe d'inverno, nel territorio di Motta S. Anastasia ma a poche centinaia di metri dal centro di Misterbianco, continua ad accumulare montagne di rifiuti, penalizzando sul piano della salute e dell'ambiente un'area di 70 mila abitanti. Sono così tornati a dare battaglia i comitati No discarica di Misterbianco e Motta. E torna alla carica il primo cittadino di Misterbianco, che impugna le ordinanze del presidente Crocetta.

Il sindaco Nino Di Guardo ricorre ora al Tar contro la Regione, chiedendo l'annullamento delle continue proroghe emesse dal presidente Crocetta che consentono lo scarico dei rifiuti in un impianto di smaltimento, quello di Motta S. Anastasia, dichiarato illegittimo già nove mesi fa e che andava chiuso.

«E' davvero intollerabile - dice il sindaco Di Guardo - che a parole il presidente Crocetta dica di perseguire la legalità, ma poi nei fatti questa venga calpestata ed umiliata. Noi siamo stati pazienti, ma adesso la pazienza ha raggiunto il culmine e chiediamo con forza che questa vergogna abbia finalmente fine».

Nel luglio del 2014 la Regione aveva disposto la chiusura della discarica gestita dall'Oikos in contrada Valanghe d'Inverno, non rinnovando l'istanza di rinnovo. All'azienda era stato prescritto di produrre un preciso progetto per la chiusura, ma da oltre quattro mesi la Regione non solo non approva il progetto stesso, ma al contrario emette mensilmente ordinanze con le quali si autorizza il continuo abbancamento dei rifiuti in discarica, senza nel contempo dare attuazione al Piano regionale dei rifiuti in Sicilia.

«C'è un limite a tutto - aggiunge Di Guardo - la Regione continua ad operare nella illegittimità scaricando rifiuti in una discarica che non ha i requisiti; ed a subirne le conseguenze - pur "differenziando" oltre il 60 per cento - sono i nostri abitanti che la discarica se la trovano dietro la porta. Non ci fermeremo fino a quando la discarica non sarà completamente chiusa ed è per questo che abbiamo deciso di impugnare le ultime ordinanze del presidente Crocetta».

Nel ricorso depositato ieri al Tar di Catania, il Comune di Misterbianco fa presente che le ordinanze sono state emesse «in carenza dei presupposti richiesti dalla legge» - art. 191 del codice dell'Ambiente - ed in particolare si sostiene che l'urgenza del provvedimento regionale sia "insussistente", sulla continuazione della gestione di un impianto che doveva essere già chiuso da tempo.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/04/2015

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