Le feste religiose a Misterbianco, ieri ed oggi:, fra folklore, tradizione, memoria e identità

FesteIl mutare dei tempi e dei costumi, nell’interessante incontro-dibattito a palazzo del Senato promosso dal Lions Club e dal Centro Studi Bachelet col patrocinio del Comune, sul tema “Folklore e feste religiose a Misterbianco, tra memoria e identità”. Un argomento di rinnovata attualità, anche dopo le recenti polemiche locali sui “fuochi” pirotecnici, in una città a lungo legata a tradizioni che ora si vanno perdendo.

Qualificati relatori, due profondi conoscitori del territorio e cultori di storia patria: il collega giornalista Carmelo Santonocito e Mimmo Murabito, tra l’altro generosi e apprezzati volontari della Fondazione Monasterium Album. Con loro, il presidente del Lions e del Centro Bachelet, Salvatore Saglimbene, con l’assessore Matteo Marchese per il Comune e il presidente Salvuccio Furnari per la Circoscrizione Lions.

In apertura, nel proprio efficace intervento il parroco della Chiesa Madre, Giovanni Condorelli, ha sottolineato il rapporto fra le tradizioni (coi loro valori) e il folklore, che ne diventa manifestazione esteriore chiamata a non tradirle e che richiede la condivisione di una partecipazione popolare oggi venuta largamente a mancare. Ne è seguita la lucida analisi dei due relatori, da cui è emersa la differenza tra le feste religiose di una volta, sentitissime e partecipate, e quelle di oggi, dove - forse ad eccezione della festa triennale del patrono S. Antonio Abate e quella della Madonna degli Ammalati - ben poco sembra rimasto, anche nelle ricorrenze prima popolarissime della Pasqua, del Corpus Domini (l’esempio più lampante) o di San Giuseppe.

Dalle storiche Confraternite coi loro spettacolari stendardi, le “coperte buone” esposte per le processioni, le gare per gli “altarini”, con il bisogno e la voglia di incontrarsi e relazionarsi dei giovani e della gente semplice di allora, quando ben poco soprattutto le donne potevano uscire di casa.

La diagnosi “sociale” di Santonocito e quella “storica” di Murabito, dalle antiche feste risalenti al ‘700-800 e perfino le “rivalità” tra le parrocchie vicariali con gli interventi dei Vescovi; la fine delle “aste devozionali” nelle ricorrenze dei Santi, la progressiva riduzione e scomparsa di tante altre “uscite” e abitudini tradizionali, a sancire nel tempo i profondi cambiamenti epocali e nelle esigenze della gente. Evidenziata l’importanza di questi incontri per far conoscere alle nuove generazioni la propria storia e i “siti” e valori da curare.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
23/05/2018

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