Per contrastare l'evasione della tariffa d'igiene ambientale e garantire equità tra gli utenti la Simeto Ambiente ha avviato ieri mattina il primo corso per messi notificatori straordinari. Questi dovranno avviare le procedure di notifica per il recupero coattivo relativo agli accertamenti della tariffa sui rifiuti solidi urbani per gli anni sino al 2007 nei 18 Comuni gestiti dalla società d'ambito. A intervenire per il recupero dei crediti vantati non saranno da subito i messi notificatori. Simeto ambiente ha, infatti, previsto tre tipi di sollecito: il primo passaggio sarà rappresentato da una semplice richiesta di pagamento; il secondo avverrà attraverso raccomandata e soltanto in caso di non avvenuta corresponsione sarà previsto l'intervento di un messo notificatore straordinario. Un ruolo, dunque, estremamente delicato, quello del messo notificatore straordinario, che dovrà contattare l'utenza contestando l'evasione della tariffa.
A riguardo, ieri mattina, si è svolto il primo corso di formazione, della durata di un giorno, per 30 aspiranti messi notificatori. Un corso al termine del quale i candidati verranno sottoposti a un esame di idoneità per l'incarico che successivamente verrà loro assegnato da «Engineering».
E ieri mattina, nella sede di Simeto ambiente, in corso delle Province, dopo una breve introduzione da parte del commissario liquidatore di Simeto Ambiente, Angelo Liggeri, e di Ottavio Ecora, responsabile area Tia e controllo di gestione della stessa società Ato, ha preso la parola Riccardo Rosso, della «Engineering», per dare il via al corso di formazione per gli aspiranti messi notificatori. Con lui anche Stefano Baldin, capoprogetto di «Engineering» e Andrea Tomaselli, in rappresentanza della società «Studi e Servizi» e il responsabile del Consorzio «Olimpo service». «Combattere l'evasione - spiega il commissario liquidatore Liggeri - diventa importante, non solo a garanzia di tutta l'utenza, ma a tutela dello stesso servizio».
La logica da cui muove la nuova misura adottata da Simeto Ambiente è ispirata dalla necessità di garantire i servizi di gestione e smaltimento dei rifiuti all'utenza che regolarmente paga la tariffa. Difatti, in seguito all'evasione del pagamento della Tia molti Comuni in passato si sono ritrovati in diverse occasioni a dover assistere al blocco della raccolta dei rifiuti da parte degli operatori a causa dei mancati trasferimenti delle somme dall'Ato alle ditte incaricate, che a loro volta non potevano pagare regolarmente gli stipendi ai propri dipendenti.
Durante l'incontro è stato sottolineato che la mancata corresponsione della tariffa comporta per forza di cose un aumento del carico fiscale ai danni degli altri utenti e un generale peggioramento della qualità del servizio reso alla cittadinanza.
La Sicilia
28/03/2012