"Legalità e Impresa": un utile incontro informativo per combattere insieme estorsione e usura

Legalità e impresaAlcuni anni fa, la Confcommercio di Misterbianco aprì un apposito “sportello” dedicato nella sua sede di via Garibaldi, ma i risultati furono sconfortanti: quasi nessuna denuncia contro il “pizzo” imposto dalla criminalità agli esercizi commerciali. Un fenomeno rimasto inquietante anche negli anni successivi, e che richiede un’unità d’intenti capace di dare forza, abbattere paure e remore, e contrastare efficacemente una realtà indegna di una società civile, col sostegno dello Stato e di associazioni qualificate e collaudate.

Al Teatro comunale di Misterbianco, l’utile evento informativo e di sensibilizzazione su “Legalità e Impresa”, con cui il locale Osservatorio della Legalità ha voluto incontrare non solo gli artigiani e commercianti. Una serata per crescere insieme sulla strada della legalità nel difficile esercizio quotidiano di impresa tra mille insidie malavitose.

Dopo i saluti della presidente dell' Osservatorio dott.ssa Grazia Chisari, del sindaco Marco Corsaro e degli assessori Marina Virgillito e Piero Pignataro, il segretario provinciale della Cna dott. Andrea Milazzo ha sottolineato «la concorrenza sleale, la mancanza di manodopera, l’esigenza di maggiori risorse per l'imprenditore per aiutarlo a mantenere la strada della legalità; e il valore della trasmissione d'impresa verso i dipendenti, perchè non si perda il bagaglio comune di competenza accumulato».

Il dott. Nicola Grassi, presidente dell'Associazione Antiestorsione Asaec di Catania, ha trattato gli argomenti estorsione e usura, attraverso il “Decalogo Antiracket” e con il racconto delle operazioni di polizia che hanno dimostrato la presenza dei clan sul territorio. «Con una rassegnazione stagnante, gli imprenditori continuano a pagare diventando di fatto come “dipendenti” dei mafiosi. Non si denuncia forse anche per la sfiducia nei confronti dei tempi della legge, eppure ci sono diversi strumenti che incentivano la denuncia di questi criminali, come il Fondo Nazionale Antiracket. C’è bisogno di un riscatto civico, partendo dalle denunce come primo passo per la lotta al crimine; sensibilizzando le amministrazioni comunali, contattando le forze dell'ordine e le associazioni di categoria».

Il presidente Enzo Guarnera, fondatore di “Antimafia e Legalità” che assiste gratuitamente gli imprenditori colpiti da estorsione e usura, racconta le tante storie che si intrecciano sul territorio, con vari “clan” ancora operativi. Con tanti esempi di imprenditori aiutati dallo Stato dopo aver subìto estorsioni, affinché potessero riprendere l'attività ricreando la loro impresa dopo aver testimoniato e denunciato. E appare indispensabile pure il ruolo delle banche per poter aiutare con mutui agevolati. «Spesso molti titolari continuano a non denunciare, affermando che il fenomeno non li colpisce; ma poi è facile ritrovarli segnalati nei blitz riguardanti anche intere strade del centro di Catania, piene di casi di estorsione. L'imprenditore, paradossalmente, si sente più difeso dall'estorsore mafioso perché gli offre la "sicurezza" di non subire furti e danni, e magari paga di meno rispetto al costo di un'assicurazione». C’è poi il parziale inquinamento della “grande distribuzione alimentare organizzata”, che mortifica il piccolo imprenditore e ne vede altri coinvolti con sodalizi criminosi.

«La repressione è importante, ma bisogna prima intervenire nella diffusione dei valori della legalità e dei suoi mezzi, anche nelle Pubbliche amministrazioni. Un Comune governato bene è educatore alla legalità dell'intera cittadinanza».

R.F.

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