Misterbianco e Motta: Inquinamento certo, oltre le discussioni e polemiche

Relazione Arpa - Misterbianco e MottaNonostante la pubblicazione dei risultati delle indagini effettuate in zona Sieli dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) sia avvenuta quasi alla vigilia di Ferragosto, in pieno periodo di ferie estive, col rischio teorico di vederne distratto e sminuito l’interesse, gli esiti dei rilevamenti pubblici disposti dalla Regione nell’area circostante le discariche tengono banco in seno alle popolazioni di Misterbianco e Motta S.Anastasia alimentando vivaci discussioni anche tra i non “addetti ai lavori”.

La conferma scientifica dell’inquinamento ambientale è avvenuta sulla base di dati certi, oggettivi e incontrovertibili, con misurazioni inalterabili, anche se forzatamente parziali nella ricerca ed in un arco temporale ridotto (di soli 20 giorni). L’aria di Misterbianco e Motta è risultata contaminata senza dubbi da ingenti quantità di metano (da 2,5 a 10 volte i valori “normali”) e biogas che la stessa Arpa ha definito “spaventosi per l’impatto ambientale”. Parliamo di fonti qualificate come Arpa e Università di Catania. Ed altri valori come il nocivo acido solfidrico rimangono da accertare con strumenti idonei e costosi. La puzza percepita da tantissima gente di Misterbianco e Motta S.A. non è risultata certamente frutto di suggestioni o strumentalizzazioni, ma dei “mercaptani” (molecole che appunto generano gli odori nauseabondi) confermati dalle scrupolose rilevazioni tecniche.

Questi sono fatti oggettivi, sulla base dei quali si è rivendicato nuovamente con forza dal sindaco Nino Di Guardo e dai Comitati No discarica (che avevano richiesto gli accertamenti scientifici) l’intervento del Governo regionale – ed eventualmente anche del Ministero dell’Ambiente – per la chiusura del megaimpianto di Valanghe d’inverno e la bonifica anche della vecchia discarica di Tiritì, cui il Rapporto tecnico dell’Arpa (Ente “terzo”) attribuisce esplicitamente gran parte delle responsabilità dell’inquinamento rilevato. Che poi si ridimensionino, da parte di alcuni esperti, i danni provocati dal metano alla salute degli abitanti e si accenda un dibattito sui social su presunte “esagerazioni” o “strumentalizzazioni”, è un altro discorso. Chi da anni sostiene la battaglia contro le discariche a due passi dai centri abitati, ulteriormente preoccupato dai risultati scientifici della Regione Lazio sull’jncidenza statistica su patologie polmonari e tumorali, contesta con forza anche le argomentazioni riduttive e certe allusioni ed obiezioni come «alibi al disimpegno, all’acquiescenza e alla fatalistica rassegnazione». E rimane il diritto di ciascun cittadino di respirare un’aria pulita.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
17/08/2016

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