Misterbianco piange Nino Marchese, l'amico di tutti

Nino MarcheseCi sono persone che vivono per gli altri. Che fanno della loro vita un dono per tutti. Un valore aggiunto per l’intera comunità.
Sono così, semplicemente, lo fanno senza pensarci su, senza contropartita, senza nessun compenso, ma per dovere, per impegno, per dare un senso alla propria vita.

Per loro ogni mattino il sole sorge sempre. Anche se dentro c’è il buio, anche se fuori infuria la tempesta, anche se in ogni angolo di mondo esplode la violenza e l’odio. Loro si vestono solamente del loro sorriso, la loro arma è la gioia, l’allegria, la buona parola. Si, per loro, il sole sorge sempre ogni mattino. E fanno della loro vita un capolavoro. Questo è stato Nino Marchese, “Nino ‘u Sbirru”, per tutti noi misterbianchesi.
Ma non voglio fare nessuna celebrazione, nessun elogio. Nino non ne ha alcun bisogno, ed io non sono capace di farlo. D’altronde, in questi anni, tutti abbiamo conosciuto Nino Marchese.

Mi piace solamente ricordare un amico e testimoniare chi è stato. Nino, a mio parere, con la sua disponibilità, la cordialità, la schiettezza, verso tutti, con il suo sorriso ha portato allegria, gioia di vivere, voglia di essere e di appartenere alla comunità che tanto ha amato, in tutte le sue declinazioni, sociali, culturali, storiche, folcloristiche, religiose, politiche. Nino, secondo me, col suo carattere schietto, sincero, autentico, con la battuta sempre pronta, con il suo modo di “fare farsa”, d’esprimere giudizi leali, diretti, lontani dal “buonismo”, dall’ipocrisia e dall’invidia, con la sua presenza “iconica” in città, ha racchiuso i tratti distintivi e le caratteristiche peculiari più significative dei misterbianchesi; a ragion veduta, può essere considerato “l’idealtipo” del misterbianchese. Amava “ogni pietra” del suo paese, del suo quartiere (Panzera), della sua parrocchia (Santa Nicola).

Ha servito la sua città, con passione, con impegno, come cittadino e come politico, è stato per molti anni consigliere comunale ed ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio Comunale dal 2012 al 2017. E poi il carnevale. Non a caso Nino Marchese è stato il fondatore, insieme all’altro grande concittadino “cofondatore”, Turi Giuffrida Campanazzedda (detto Campanazza), del nuovo Carnevale di Misterbianco, dei costumi più belli di Sicilia. Nino amava per vocazione, quasi per missione il Carnevale. Nel periodo carnascialesco gli brillavano gli occhi e diventava più allegro del solito, sembrava ringiovanito, e contribuiva, in tutti i modi possibili, a rendere fantasmagorica la festa più allegra dell’anno. Chissà quante volte Nino avrà ripensato ai primi anni Ottanta, quando… da ‘cchianata di Pedivecchia albeggiavano i suoi carri scenografici, le sue paillettes, il suo costume di Wanda Osiris, e quelli del gruppo Campanazza, che davano vita al nuovo Carnevale di Misterbianco. Non a caso, dicevo di Nino e il Carnevale, soprattutto di Misterbianco. Perché il Carnevale, come Nino, rappresenta l’istinto, la goliardia, l’allegria, “la città nella gioia”.

Il Carnevale, con la musica, le danze, le luci, i colori, i costumi, gli scherzi, i lazzi, i minaminagghi, dà corpo e fiato alla gioia, allo spettacolo, alla libertà, alla gioventù. Il Carnevale è catarsi e ribellione al “grigio incedere del quotidiano”, e a tutti i poteri costituiti. Il Carnevale ostenta la vita, la sensualità, la carnalità. Il Carnevale è istinto allo stato puro. Questo è stato Nino Marchese. Ed è attraverso il Carnevale che riusciamo a comprendere, intimamente e interamente, la statura, il valore, la profondità e la leggerezza di quest’uomo. Di sicuro ti sarebbero piaciute queste parole, Nino! Perché, a Misterbianco, quando si parla di Carnevale, si parla di Nino Marchese, l’amico di tutti.

Angelo Battiato

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