Misterbianco reagisce: Sciopero della fame e cortei

Sciopero della fame - MisterbiancoE’ cominciato lo sciopero della fame del sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo, dei suoi assessori comunali e dei referenti dei Comitati No discarica di Misterbianco e Motta S.Anastasia. Al Palazzo del Senato a Misterbianco, nell’aula consiliare col consigliere Danilo Festa e vari cittadini a Motta.

Un “atto estremo” inteso ad accendere l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali sulla situazione ambientale e sanitaria di territori “condannati” dalle continue infinite proroghe (12 consecutive ordinanze “contingibili e urgenti” dal 2014 ad oggi) all’attività della contestatissima mega-discarica di Valanghe d’inverno. «Il digiuno durerà – affermano i promotori - fino a quando non ci saranno state risposte affidabili di validi interlocutori istituzionali sul nostro futuro».

«Si sono avuti a disposizione – si sottolinea - già 3 anni e mezzo (dalle elezioni regionali del 28 ottobre 2012) per provvedere adeguatamente ad una pianificazione strategica funzionale, a un’impiantistica ed a misure adeguate alla gestione dei rifiuti, che invece non sono venuti. La Sicilia è ancora l’unica regione a non avere un Piano rifiuti, con una differenziata appena al 10%; e sembra proprio una “disfunzione organizzata”».

Il comizio di domenica sera ha sancito una ritrovata unità d’intenti dopo l’autosospensione del sindaco dal Pd, partito di governo, apprezzata dai Comitati come “atto dovuto” e significativo. E si fa appello alla città, a tutte le forze sociali e politiche (comprese le opposizioni), per mobilitarsi al servizio della comunità, sospendendo per ora veleni e contrapposizioni. Tra undici mesi, qui si andrà alle urne per le comunali: «Ma oggi – dicono i Comitati - il sindaco deve avere con sè tutta la città. Risolto il problema, potremo tornare a confrontarci e scontrarci su altri temi».

Comitati e sindaco Di Guardo, dal palco, si sono appellati ai cittadini affinchè «l’identità, il senso di appartenenza, la capacità di ricostruire, la voglia di riscatto e di libertà» esaltati nel recentissimo lavoro teatrale corale al Mandela trovino un seguito nei cittadini, «che a differenza degli avi non sono minacciati dalla lava del 1669 ma dall’opera dissennata degli uomini». E si spera che «un momento di risveglio e di riscatto collettivo» possa portare presto alla “liberazione”. Perché «una comunità di 70mila persone non può morire in silenzio».

«Crocetta ha definito Valanghe d’inverno la discarica più sicura d’Italia. A due passi dall’abitato, e senza bio-stabilizzazione? Noi abbiamo raggiunto il 60% di differenziata, Crocetta non ha fatto nulla. Altro che capricci e irresponsabilità; venga a stare lui qua».

Tutto ciò in attesa del provvedimento congiunto “a quattro mani” (Ministero-Regioni) che dovrebbe dirci il prossimo futuro dei rifiuti in Sicilia, con la discarica di Siculiana che nel frattempo viene chiusa per mancanza di bio-stabilizzatori dell’umido mentre invece quella di Motta (a quanto pare, nelle stesse condizioni) stranamente no, anzi…

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
07/06/2016

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