Una domenica particolare, che ha visto riunita idealmente Misterbianco nella preghiera e nel canto. Alle 11 la prima Messa concelebrata in Chiesa Madre a porte chiuse da parroci e sacerdoti delle parrocchie del centro storico, diffusa in streaming video dal canale di comunicazione Mctv. A presiedere la concelebrazione il parroco Giovanni Condorelli, che ha portato il saluto benedicente dell’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina; con lui i parroci Giuseppe Raciti e Salvatore Reina, e i sacerdoti Giovanni Marchese e Andrea Pellegrino. Un appuntamento a cui la gente ha aderito entusiasta e che si rinnoverà nelle prossime domeniche a turno nelle altre chiese.
Dopo la Messa, su encomiabile iniziativa della vasta rete interassociativa “Diamoci una mano” (già promotrice per due anni della magnifica “Festa del volontariato e della solidarietà”), che aveva raccolto in pochi giorni molteplici adesioni, a mezzogiorno tantissime persone hanno voluto abbattere le distanze grazie al canto che forse più caratterizza la comunità misterbianchese, l'inno alla Madonna degli Ammalati; un’antica “cantata” in tre parti tradizionalmente eseguita con gruppi in cerchio dai fedeli in occasione dell’omonima Festa annuale di settembre. Una grande emozione collettiva: da balconi, terrazze, finestre e portoni è suggestivamente risuonata la melodia religiosa che ha “avvicinato” la popolazione rinsaldandone l’identità in uno dei momenti più difficili. Una fantastica condivisione comunitaria proseguita poi con foto e video sui social e sui vari gruppi di whatsapp. Un inno corale alla speranza, nello riscoprire umanità e senso della vita, e nell’attesa di potersi nuovamente abbracciare.
E dovunque bandiere e striscioni, col motto “Andrà tutto bene”, assieme agli hastag “stiamoincontatto” e “distantimavicini”. Altri appuntamenti e iniziative collettive sono in corso. Domenica 22 mattina il Gruppo Fratres “Gabriella” di donatori volontari effettuerà raccolte di sangue per le necessità ospedaliere sia nella sede di via Vittorio Veneto 239 sia con l’autoemoteca a Motta S. Anastasia. Con gli slogan “io mi muovo solo per donare” e “donare si può”, per non fermare la solidarietà.
Anche a Misterbianco, nell’epoca delle divisioni e dei rancori “digitalizzati”, c’è voluta un’emergenza così drammatica a far riscoprire tante cose che ogni giorno non sappiamo apprezzare. Quel senso di “comunità” perso forse per strada, e “rilanciato” nel 350° anniversario dell’eruzione del 1669, la città oggi “commissariata” dallo Stato accenna a riviverlo, grazie anche al suo prezioso associazionismo; e si ritorna più umani.
La Sicilia
16/03/2020