Nuova formula serale per Doppia scena: primi ospiti Haber e Garella

Teatro Stabile - Doppia ScenaTorna “Doppia scena” e torna con una formula rinnovata, che prevede appuntamenti serali per una più ampia fruizione non solo da parte degli studenti, ma a vantaggio di tutte le fasce di pubblico. Per creare un aperto dialogo con artisti ed esperti e promuovere un approccio culturale che sia al contempo piacevole aggregazione.
In questa visione il Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi, propone il ricco ciclo di incontri incentrati sugli spettacoli in cartellone: una serie di stimolanti appuntamenti programmati nell’ambito universitario, ma concepiti più ampiamente per il folto pubblico degli appassionati.

Certo la formazione e la riflessione – di ordine artistico e critico, storico e letterario - assumono tanta parte nel programma di attività dello Stabile etneo. L’iniziativa, realizzata nell’ambito del Protocollo d’intesa stretto tra lo Stabile e l’Ateneo per diffondere la cultura teatrale tra i giovani, si avvale perciò degli interventi di specialisti e accademici, prevedendo al contempo la partecipazione dei notissimi protagonisti che animano le rappresentazioni. Quanto agli studenti, la partecipazione è valida per il riconoscimento di crediti formativi.

Il primo appuntamento, fissato per giovedì 19 novembre, alle ore 12, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, sarà dedicato a Platonov, dramma postumo di Anton Cechov. A presentare l’intero ciclo saranno il preside di Lettere Enrico Iachello, il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale e il docente Ezio Donato, che cura i rapporti tra lo Stabile e l’Università, oltre che dirigere la Scuola d’arte drammatica dello Stabile, intitolata ad Umberto Spadaro.

L’approfondimento sul titolo cechoviano e la sua messinscena sarà affidato al regista dello spettacolo Nanni Garella, al protagonista Alessandro Haber e a Fernando Gioviale, ordinario di Discipline dello spettacolo.

“L’eroe senza volontà”, questa la sintesi tematica che il direttore dello Stabile, Giuseppe Dipasquale, ha assegnato a Platonov, in scena dal 17 al 22 novembre al Teatro Ambasciatori. In quest’opera giovanile senza titolo del 1880-1881 – etichettata poi dai critici come Platonov – emerge quella contrapposizione tra due mondi, la nobiltà e la borghesia mercantile, che riapparirà nelle maggiori opere dello scrittore. Un testo incompiuto, sebbene «incompiuto per eccesso di materia», come ha sottolineato il regista Nanni Garella, che insieme alla studiosa Nina Tchechovskaja ha realizzato la versione italiana con un’ampia riduzione drammaturgica.

Il quadro della società descritto in Platonov non è molto lontano dal nostro mondo, un mondo di decadenza, con gravi problemi economici, dove i rapporti sociali si disgregano. Questo ha permesso a Nanni Garella di ambientare il dramma alla fine del Novecento, nella Russia della Perestrojka, vestendo gli attori con abiti moderni.

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