Pirandello e La ragione degli altri: introspezioni psicologiche e apparenze borghesi

Teatro StabileL'annullamento di sé per la felicità degli altri, il sacrificio e il suo limite: è attorno a questo nucleo tematico che ruotano le vicende della dirompente ma poco frequentata commedia di Luigi Pirandello, La ragione degli altri, messa in scena con grande successo dal regista Giovanni Anfuso. Dopo il debutto dello scorso settembre a Buenos Aires e la straordinaria tournée in Argentina, l'allestimento approda adesso in Sicilia, all'interno dell'innovativo progetto dei “Teatri di cintura”, promosso dal Teatro Stabile di Catania in collaborazione con le amministrazioni locali aderenti. La programmazione del lavoro pirandelliano prevede un doppio appuntamento: al Teatro Comunale di Trecastagni il 6 e il 7 marzo e, nei giorni successivi, l'8 e il 9 marzo, al “Bellini” di Adrano.

Lo spettacolo, realizzato da Produzioni Raffaello e Centro Teatrale Viterbese, propone Liliana Randi nei panni di Livia Arciani, Cristina Caldani in quelli di Elena Orgera, Carlo Vitale che interpreta Leonardo Arciani, Maurizio D'Agostino nelle vesti di Gugliemo Groa, e ancora Julio Solinas (Cesare D'Albis) e Tommy Marconi (l'usciere). Le scene sono firmate da Alessandro Chiti, i costumi da Viviana Ginebri, le musiche da Luciano Francisci e Stefano Conti, il disegno luci è di Gianni Caccia.

È all'interno di un'atmosfera tesa, intessuta di silenzi e sfoghi d'ira, che si sviluppa lo scontro fra una donna moglie ma non madre, Livia, e una donna madre ma non moglie, Elena; il rapporto è analizzato secondo l'ottica della “ragione degli altri”, ovvero di una società borghese formale e stereotipata.

«Laddove il naturalismo metteva al centro della sua indagine “il fatto” qual era - spiega infatti il regista Anfuso - Pirandello decentrando “il fatto”, metteva al centro della sua indagine le reazioni psicologiche dei personaggi». È questa la cifra peculiare e la modernità del drammaturgo di Girgenti: l'analisi dei tormenti dell'uomo e dell'impossibilità comunicativa col mondo circostante. E lo spettacolo di Anfuso trae forza e nutrimento da una sapiente introspezione psicologica dei personaggi dinnanzi agli eventi rappresentati.

La vicenda è quella del giornalista Leonardo Arciani che, a causa della sterilità della moglie Livia, intreccia una relazione adultera con la vecchia fiamma Elena, dalla quale avrà anche una bambina. La moglie vorrebbe riavere il marito, ma ritrovandolo padre, sostiene di dover portare via ad Elena, non solo l'amante, ma anche la figlia, al fine di poter ricreare un ambiente famigliare regolare; nel conclusivo terzo atto arriva finalmente la risoluzione e la più grande delle vendette, il perdono. La storia è ambientata nella Roma di inizio Novecento, all'interno dello stesso clima culturale in cui Pirandello operò, andando a rivoluzionare, sovvertendola dall'interno, la società italiana.

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