Pista ciclabile: il "collaudo" di Attiva Misterbianco

Pista ciclabile - MisterbiancoNon sono “RadioBici”, ma i soci di Attiva Misterbianco hanno provato ad emularli, e per prima cosa si sono chiesti chi sia il collaudatore, esterno al Comune di Misterbianco, che abbia rilasciato il parere tecnico-amministrativo per il collaudo finale della pista ciclabile. Non è dato sapere con quale bando pubblico o manifestazione d’interesse sia stato/a individuato/a il/la professionista che dovrà assumersi la responsabilità derivante da un percorso di ben 14 km che si snoda lungo le vie di Misterbianco e che verrà inaugurato domenica 15/05 partendo dalla strada Muscalora.

Non sapendo se e come sia avvenuto il collaudo, i soci di Attiva Misterbianco, semplicemente, lo scorso pomeriggio hanno inforcato le bici per testare il percorso, dopo aver letto le carte relative al progetto.

Ne hanno riscontrato alcune palesi difformità dal progetto originario (Fondi FESR 2007/2013 - DDG 23/12/2013) pur con la perizia di variante approvata il 15/11/2015 (per la realizzazione del percorso di collegamento ciclabile tra via Madonna degli Ammalati e Via San Rocco Vecchio) , a sua volta preceduta dalla dichiarazione di pubblica utilità e del piano particellare ( delibera di giunta del 27/01/2015), con cui si sono autorizzati gli espropri di terreni, in realtà in parte “acquisiti bonariamente” per un importo pari a 266.904,86 euro, soldi sostanzialmente usati per allargare le strade.

Siamo di fronte ad un progetto autorizzato per 5.000.000,00 di euro, poi appaltato per 4.058.210,63 euro ( DDG 19/11/2014), di cui non si riscontrano proprio alcune delle precise indicazioni di realizzazione previste dal capitolato e segnatamente non si trova traccia dei “tappetini” di cui dovrebbe essere costituita la pista che nel tratto urbano dovrebbe realizzato con un “Binder” ( agglomerante per asfalto) colorato dello spessore di 3 cm, mentre nei tratti extraurbani, in cui è previsto l’ampliamento della sede stradale esistente, il tappetino andava stratificato con un asfalto misto granulometrico di 30 cm, seguito da un binder di 8 cm e coperto da asfalto colorato per altri 3 cm. Il tecnico collaudatore, qualora mai facesse un carotaggio a campione, troverebbe i tre strati di 41 cm complessivi indicati nel progetto?

Non si riscontra l’esistenza delle piazzole di sosta che avrebbero dovuto essere arredate con 2 panchine, 1 rastrelliera, 1 fontana per il ristoro dei ciclisti. Non si vede traccia della corretta esecuzione della posa dei pozzetti “rompi-tratta” , funzionali al progetto di illuminazione pubblica fotovoltaica, che ogni 20 m andavano posti alla stessa quota della pista ciclabile, ma in banchina verde, ossia fuori dalla pista in limite inferiore alla scarpata esistente ..ma chiaramente non c’è traccia della scarpata e i pozzetti sono proprio sulla pista! La piacevolezza dell’andamento lento, tratto calmo, avrebbe dovuto essere assicurato al piano della pista ciclabile e alle sue banchine laterali (.. non pervenute) da una pendenza del 2% tale da assicurare lo scolo della acque meteoriche.

Ma, soprattutto, la sicurezza di quest’ opera è gravemente inficiata da una non adeguata larghezza del tratto ciclabile previsto ( m 1,60 nei tratti a senso unico; m 2,50 nei tratti a doppio senso di marcia ) facilmente riscontrabili icto oculi; dall’assenza di cordoli di delimitazione (la larghezza dello spartitraffico che separa le piste ciclabili dalla carreggiata non deve essere minore di 0,50 metri) soprattutto in presenza di traffico veicolare in controsenso ( è il tratto in prossimità campetti Condorelli) ; dalla mancanza di alcuna segnalazione negli attraversamenti di interi tratti stradali ( ..un principio fondamentale delle piste ciclabili è la loro continuità, lo strumento che la garantisce è “l'attraversamento ciclabile” agli incroci); nella presenza di grate e chiusini lungo il percorso (oltremodo lungo la discesa di via S. Nicolò); alcune rotatorie (piano Felis per tutti) e tratti in curva (salita Madonna Ammalati) sono pericolosissimi; lungo tutto il percorso è presente terriccio e sterco in alcuni tratti una rigogliosa vegetazione aerea invade la corsia (… rovi aggettanti ad altezza d'occhio).

Gli “Attivisti”di Misterbianco si occupano di sostenibilità ma non solo dal punto di vista ambientale. La bicicletta per noi – dichiarano - resta uno strumento per diffondere una sensibilità diversa, per questo nella nostra passeggiata era centrale oltre lo sguardo sulla natura, quello su uomini e donne: insomma non ci porteremmo dietro dei bambini e non la sceglieremmo come esempio di mobilità sostenibile e sicura.

Crediamo che sia necessario promuovere diversi stili di vita, sforzandosi di abbandonare vecchie abitudini e auto inquinanti ( … spesso parcheggiate incivilmente proprio lungo la pista, nonostante i parcheggi vicini!), promuovendo la realizzazione di quante più piste ciclabili possibili, ma, appunto, affinché queste siano realizzate per come sono state progettate e finanziate dalla comunità europea, anche con le varianti successive: non ci sembra che la pista sia stata collaudata tecnicamente, da un esperto che abbia eseguito le verifiche tecniche e contabili, ci pare, in definitiva , nella sua materialità, solo opera visiva, essenzialmente disegnata a terra, fruibile a serio rischio e pericolo dei ciclisti, come i recenti casi di cronaca nella vicina Catania ricordano. Infatti, sono stati certamente spesi circa 49.000,00 euro di strisce longitudinali di vernice regolamentare e altri 22.000,00 di strisce orizzontali ( … ne erano previste inizialmente solo 1.800,00) ma non possiamo pensare che la pista possa essere “a scadenza”, con un costo per la collettività di 66.000,00 ogni 6 mesi, il tempo del deterioramento inevitabile della segnaletica. Attiva Misterbianco ha realizzato un video che è reso disponibile alla cittadinanza tutta per condividere immediatamente le proprie preoccupazioni e, per rendere migliorabile un’opera che probabilmente domani non andrebbe inaugurata, senza un adeguato collaudo esterno, si augura che non fosse un funzionario comunale il tecnico a cui è stato affidato l’incarico di collaudatore in quanto non si capirebbe come il controllato possa essere il controllore di sé stesso. foto

Note Bibliografiche:
Secondo la definizione del codice della strada italiano (articolo 3, punto 39) una pista ciclabile è una "parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi".
Sulla pista ciclabile vige il codice della strada, sono auspicati lungimiranza, buon senso e gentilezza.
Sarebbe opportuno stabilire, per tutti i cittadini dell'Unione Europea la salvaguardia fondamentale, esplicita nel codice della strada della Repubblica di Francia: che sulle strade i ciclisti debbano essere superati assicurando uno spazio di circa un metro fra loro e il veicolo sorpassante!

* La banchina è quella parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale, delineatori di margine, dispositivi di ritenuta), compresa tra il margine della carreggiata e il più vicino tra i seguenti elementi longitudinali: marciapiede, spartitraffico, arginello, ciglio interno della cunetta, ciglio superiore della scarpata nei rilevati......"

* L'attraversamento ciclabile è rappresentato nella normativa italiana (e di molti altri paesi) da file di riquadri bianchi (50x50 cm) che collegano due estremità dell'intersezione o incrocio ed equivale agli attraversamenti pedonali ("strisce" o "zebre").

Norme per il collaudo:
* DM LL PP 30 novembre 1999 n. 557 (G.U. 26-9-2000, n. 225)
* Direttiva Ministero dei Lavori Pubblici 24 Oottobre 2000
* Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del codice della strada in materia di segnaletica e criteri per l'installazione e la manutenzione
* Legge 22 marzo 2001 N. 85
* Delega al Governo per la revisione del nuovo codice della strada
* Decreto ministero ambiente e tutela territorio 1 aprile 2004
* Linee guida per l’utilizzo dei sistemi innovativi nelle valutazioni di impatto ambientale
* Decreto Ministero delle infrastrutture 14 gennaio 2008
* Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni
* Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, e Deliberazione Consiglio Nazionale del CONI 25 giugno 2008 n. 1379
* Norme CONI per l’impiantistica sportiva, e la normativa sulle barriere architettoniche per quanto riguarda pavimentazioni ecc.

Attiva Misterbianco

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