Pensa che in un albero c’è un violino d’amore.
Pensa che un albero canta e ride.
pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita
(Alda Merini)
Il progetto originario prevedeva un intervento organico di piantumazione di nuovi alberi in tutto il territorio comunale, con l’obiettivo di legare la questione ecologica e ambientale a quella dell’identità storico-culturale della nostra comunità. Per realizzare questo obiettivo si proponeva di acquistare e mettere a dimora 1000 piantine di essenze tipiche del paesaggio siciliano, prediligendo specie autoctone, in grado di “raccontare” una parte della nostra storia e contribuire a fare memoria e a costruire identità.
Il riferimento è in particolare agli alberi di gelso, testimoni nel tempo di un’attività che per secoli si è protratta nella nostra comunità: quella di allevare bachi da seta, ghiotti appunto delle foglie dei gelsi, per produrre il prezioso tessuto, come racconta compiutamente il libro “Le Case dei gelsi”, di Josè Calabrò. In fase di esecuzione il progetto è stato modificato riadattandolo alle esigenze del comune, che ha palesato difficoltà nell’individuazione dei luoghi dove piantare gli alberi, e del personale da adibire alla piantumazione. Si è dunque concordato e scelto con l’Ufficio Tecnico comunale di acquistare alberi già grandi, che potessero contribuire da subito a “ri-costruire” il paesaggio urbano, e di inserire nella gara per la fornitura, anche i costi per la messa a dimora degli alberi, in modo da sgravare il servizio manutenzioni, già in difficoltà vista l’esiguità del personale, affidandosi a un’impresa specializzata. Il vantaggio di questa scelta è di poter vedere i risultati degli interventi nel breve e nel medio termine, mentre portando avanti la proposta originaria i risultati, sebbene più diffusi nel territorio, si sarebbero visti non prima di una decina di anni. L’esito di questa interlocuzione è stato l’acquisto di 78 alberi così suddivisi: 18 gelsi bianchi, 15 ulivi, 15 carrubi, 15 lecci, 15 bagolari, in linea con le indicazioni del progetto di privilegiare le essenze tipiche del paesaggio siciliano.
L’intervento più importante e più cospicuo ha riguardato il Parco Campanarazzu, dove nel limite nord-occidentale, ho dato indicazione di creare un piccolo bosco accanto allo storico querceto avendo cura di non comprometterne la prospettiva. In quel luogo sono stati piantumati 15 lecci e 9 gelsi bianchi in modo da realizzare in pochi anni uno spazio dove le famiglie possano passare una giornata all’aperto per fare pic-nic, avere un po’ di ombra e al contempo fruire dei beni archeologici e paesaggistici vicini, esigenza emersa con forza nei lunghi mesi della pandemia. L’intervento è stato completato piantando 6 alberi di ulivo lungo il limite occidentale, parallelamente alla via Serra Belvedere, in linea con quanto realizzato in passato lungo il confine meridionale del parco dove insistono diversi alberi di ulivo a caratterizzare il limite del parco all’interno della staccionata.
Un altro intervento rilevante è stato realizzato nella Villa Comunale. Alcune file di carrubi e di bagolari sono andate ad arricchire e completare l’arredo urbano della zona sud della villa, utili anche a mitigare l’inquinamento proveniente dalla S.S. 121. Sempre all’interno della villa, in un luogo identitario per i misterbianchesi, quale il Poggio Croce, è stato piantato un albero di gelso, albero simbolo della storia misterbianchese come ricordato in precedenza. Altri 3 alberi di gelso sono stati poi piantati vicino all’ingresso est della villa. Un altro intervento ancora, è stato realizzato nello spazio adiacente la Chiesa di Santa Margherita, dove sono stati piantati 5 alberi, con l’obiettivo di valorizzare un luogo che spesso subisce l’azione scriteriata di vandali e incivili che abbandonano rifiuti di ogni genere. Nel corso della ricognizione dei luoghi, ho segnalato poi la necessità di piantare un albero di cipresso all’interno del Piano della Madonna degli Ammalti, dove da mesi insisteva uno spazio vuoto, e l’Ufficio Tecnico è prontamente intervenuto. Un’ulteriore area di intervento ha riguardato la rotonda tra via Carlo Marx e via Aldo Moro. Si tratta in pratica dell’ingresso nel centro storico del paese per chi viene da Catania percorrendo la via Carlo Marx. Qui sono stati piantati 4 alberi di ulivo che hanno abbellito la rotonda creando un ideale filo rosso con un altro ingresso del paese (la rotonda tra Lineri e Montepalma tagliata dai binari della FCE) dove erano già presenti proprio degli alberi di ulivo.
È stato poi realizzato un intervento in via Sofocle, nella frazione di Belsito, dove insiste uno spazio libero nel cuore di un insediamento di edilizia convenzionata sul quale erano presenti già due alberi di ulivo. Lo spazio è stato riempito con altri tre alberi di ulivo in modo da consolidare un angolo verde all’interno di un contesto fortemente urbanizzato. Gli ultimi interventi hanno infine riguardato tre istituti scolastici delle frazioni. Nel plesso dell’Istituto Sciascia di via Puglia sono stati piantati 4 alberi di carrubo e 2 di gelsi. L’intervento è stato replicato con le stesse modalità anche nell’Istituto Don Milani in via De Roberto, mentre in uno spazio all’aperto dell’Istituto Padre Pio a Montepalma sono stati piantati 4 bagolari. In questo modo si è riusciti a dare un piccolo segnale di attenzione a tutto il territorio (centro storico, Madonna degli Ammalati, frazioni di Serra, Lineri, Montepalme, Belsito).
Per completare il progetto mancano adesso due passaggi. Il primo riguarda i “fiori di lino”, essenze che storicamente hanno dato il nome alla frazione di Lineri (i “lineri” o “lineroti” erano coloro che lavoravano il lino). La proposta era di piantarne alcuni nelle aiuole delle piazze principali di Lineri, per contribuire a livello simbolico a rafforzare l’identità storica e di comunità del quartiere. C’è l’impegno da parte del dirigente dell’Ufficio tecnico di farlo al più presto così come c’è l’impegno di acquistare in un secondo momento delle piantine per organizzare con le scuole del territorio giornate di educazione e promozione ambientale, ovviamente una volta che la pandemia lo renderà possibile.
Un ringraziamento per quanto realizzato va ancora una volta a tutti i cittadini che hanno votato il mio progetto nel bilancio partecipato 2020 e che hanno dimostrato come attraverso la partecipazione si possano davvero migliorare le cose. Un ringraziamento particolare anche al personale del comune di Misterbianco che ha curato l’esecuzione del progetto, interfacciandosi a più riprese con me, su tutti Enzo Orlando per l’apertura dimostrata e Alfio Tano Costanzo per la disponibilità e la professionalità. resoconto
Misterbianco, 9 marzo 2021