Proroga discarica: rabbia e mobilitazione, Misterbianco si ribella

Conferenza Stampa Misterbianco«Basta, c’è un limite a tutto, è una continua beffa ai danni di un’intera comunità. Da oggi mi auto-sospendo dal mio partito, il Pd, che è al governo regionale ed era venuto qui a dichiarare di sostenerci. E sono pronto anche ad uno sciopero della fame. Ma ora è importante che tutta la cittadinanza si mobiliti per una battaglia sacrosanta. Ora o mai più, per i nostri figli e nipoti».

Così il sindaco di Misterbianco Nino Di Guardo esprime la ribellione della sua città, nella conferenza stampa con i Comitati No discarica, all’indomani dell’ordinanza n.4/Rif del 31 maggio scorso del presidente Crocetta che proroga per l’ennesima volta l’operatività del mega-impianto di Valanghe d’inverno a due passi da Misterbianco e Motta S.Anastasia, ignorando di fatto i problemi e le esigenze di un’area di circa 70 mila abitanti, pur dopo la clamorosa novità dello studio scientifico del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio sui reali pericoli di cancro ai polmoni e malattie respiratorie per gli abitanti a meno di 5 km dalle discariche: «Una beffarda violenza legale e fisica». Alla conferenza stampa erano presenti l’intera Giunta, consiglieri comunali, rappresentanti dei Comitati No discarica, ed anche il comandante della Tenenza dei Carabinieri Pasquale Cuzzola.

«Una gestione straordinaria dei rifiuti diventata scelleratamente ordinaria». Secondo Di Guardo, «l’ordinanza di Crocetta contiene false motivazioni, secondo cui nel nostro territorio non si palesano gravi criticità ambientali e sanitarie», e la recente intesa Stato-Regione che prelude ad un provvedimento congiunto col Ministero dell’Ambiente sembra offrire «prospettive funeste», perpetuando l’abbancamento di rifiuti (peraltro non bio-stabilizzati) in attesa di un reale incremento della raccolta differenziata (ma Misterbianco è al 60%), dei previsti e discussi inceneritori («che richiederanno forse 4-5 anni») e delle misure necessarie.

Misterbianco tra rabbia e mobilitazione. Superando recenti “distinguo”, i Comitati affermano la volontà di restare uniti in questa battaglia infinita per l’ambiente e la salute. Già domenica alle 19 comizio congiunto del sindaco e dei Comitati in piazza Mazzini, «perché si possa organizzare una protesta popolare di massa»; ed altre iniziative sono già allo studio, “alzando il tiro” verso le istituzioni, il governo nazionale e l’Europa.

«Le prime navi che da fine agosto dovranno trasferire altrove i rifiuti siciliani debbono partire da qui, perché solo noi di Misterbianco e Motta abbiamo una discarica a meno di 5 km dai centri abitati» affermano Josè Calabrò e Massimo La Piana, ribadendo gli obiettivi irrinunciabili: «chiusura, bonifica e ripristino ambientale delle magnifiche colline dei Sieli martoriate». Una bonifica necessaria anche per la discarica di Tiritì ora chiusa («dove in assoluta assenza di controlli nei decenni precedenti forse è stato sepolto di tutto e di più») per la quale «è assurdo che lo Stato non riesca a svincolare i 40 milioni di euro accantonati dall’Oikos per la bonifica e in atto bloccati».

Si farà sensibilizzazione con presidii, volantinaggi, incontri pubblici; sono state inviate diffide agli Enti pubblici preposti alla vigilanza (Arpa, Asp ecc.) che hanno dato finora pareri positivi alla discarica. E domenica alle 9 un primo «gesto simbolico»: l’incatenamento davanti ai cancelli di via Verdi, «perché Misterbianco ha dalle origini una storia di combattività e deve esprimerla tutta».

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
04/06/2016

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