Ricominciano i disservizi

Simeto Ambienteda lasicilia.it
Ancora nessun assegno né accrediti sui conti correnti dei lavoratori. Lo si capisce andando in giro in alcuni dei paesi della fascia etnea che fa riferimento all’Ato 3. Sacchetti di spazzatura penzolanti dai balconi, cassonetti stracolmi di rifiuti, cumuli agli angoli delle strade. In certe zone (in particolar modo quelle di periferia) di alcuni Comuni serviti dalla società d’ambito "Simeto Ambiente", ecco riapparire le immagini (tormento degli amministratori locali) di piazze, vie e scorci "deturpati" dalla presenza di immondizia lasciata a raccogliere. Non siamo all’emergenza, ma sono bastati appena quattro giorni di agitazione degli operatori ecologici (domenica inclusa, durante la quale non si sono effettuate attività straordinarie) perché si riformassero accumuli di rifiuti. In casa rimangono i sacchetti dei rifiuti con la raccolta differenziata di vetro, plastica, carta e lattine, ma a creare maggiori problemi, ovviamente, sono i sacchetti con la spazzatura umida, non raccolta da venerdì.

E’ l’effetto della protesta «soft» dei netturbini, dopo che sono stati bersaglio, ancora una volta, di quella che alcuni di loro hanno definito la "beffa d’agosto". Una beffa contenuta nella busta paga di questo mese (relativa ai giorni lavorati a luglio), visto che l’importo delle spettanze è stato liquidato dimezzato. Metà stipendio, con un rimpallo di responsabilità tra la società dell’ambito territoriale ed il consorzio Simco, che riunisce le ditte incaricate della raccolta dei rifiuti e del trasporto in discarica. Da qui la dichiarazione dello stato di agitazione a cominciare da venerdì scorso, attuato attraverso assemblee dei lavoratori tenute dalle ore 10 a mezzogiorno. Due ore di stop al normale servizio: tanto basta per non consentire ai netturbini di potere ripulire tutti i quartieri di ogni paese. E’ così ad Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Belpasso, Ragalna, Camporotondo Etneo. In altri Comuni, servizio regolare solo perché ancora una volta i sindaci hanno messo mano al portafogli. Forse per oggi i lavoratori attendono delle risposte. In caso contrario l’agitazione continua e il 16 settembre, in mancanza della metà stipendio di luglio e dell’intera spettanza di agosto, dalla protesta morbida si passerà allo sciopero.


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