Riflessioni sul bilancio preventivo 2013

Nicola AbbadessaQuesta settimana mi sono trovato a spulciare il bilancio previsionale del 2013.
Mi vengono in mente tre appunti che di seguito desidero porre all’attenzione dei lettori di Misterbianco.com.

1 – Non vi è traccia di investimenti nel settore commercio ed artigianato.

Una riflessione mi viene di getto: come pensa quest’Amministrazione di salvare l’economia del paese (una volta a vocazione prettamente agricola, ma da trent’anni riconvertita al commercio ed all’artigianato) se non Vi è traccia di investimenti nel settore? Pensiamo forse che il cataclisma che si è abbattuto sulla nostra zona commerciale sia davvero di passaggio? Pensiamo forse che i centri commerciali nati a ridosso della nostra commerciale si sgonfieranno tra qualche lasso di tempo? Pensieri pessimi che possono essere ribaltati in positivo solo se, chi si è vantato in campagna elettorale di far rinascere la rigogliosa zona commerciale, avesse un minimo di progettualità in merito. Ma pazienza, finita l’impalazione di Misterbianco centro si crede di aver risolto il problema.

2 – Anche quest’anno la dotazione di fondi al settore dei servizi sociali si è ridotta.

Mi fa specie come, in un periodo dove molti misterbianchesi perdono il posto di lavoro a causa di una crisi economica senza precedenti, si vogliono ancora tagliare i fondi che dovrebbero sostenere le famiglie meno abbienti. Si badi, resto convinto che gli sprechi vanno individuati combattuti e ridotti, ma penso agli anziani senza assistenza domiciliare, alle famiglie senza alcun reddito, a quelle famiglie con figli disabili a carico. Purtroppo il disagio sociale continua crescere (vedi l’ultimo rapporto ISTAT sulla povertà in Italia) e noi assistiamo alla polverizzazione dei nostri servizi sociali. No!. Così non può andare, bisogna trovare il modo di impinguare taluni capitoli che servono a dare servizi ed assistenza alle persone se vogliamo salvare uno stato sociale accettabile della nostra comunità. Ma pazienza ad un anno e tre mesi dall’insediamento di quest’Amministrazione siamo ancora senza asili nido e senza assistenza domiciliare agli anziani. Ma non dovevano partire da lì a qualche mese dall’insediamento? Sarà solo una dimenticanza.

3 – Spreco.

Mi imbatto nel P.E.G. (Programma Gestionale) dei servizi idrici ed in merito si potrebbe scrivere molto. Ma per sinteticità riporto quanto letto nel Bilancio approvato dalla Giunta.

Formulo delle domande alle quali do risposta con atti ufficiali (reperibili sul sito del comune)

Sapete quanti litri di acqua immettiamo in rete? 210 litri/secondo per una spesa previsionale di € 1.350.000,00; di contro il Comune fattura solo 50 litri/secondo per un incasso inferiore alla spesa di oltre il 75%. Ora un dato allarmante viene fuori dalla sola lettura di questi dati: è solo dispersione di liquido nella nostra rete o vi è un fenomeno di allaccio abusivo alla rete non contrastato che comporta tale perdita? Nel bilancio di previsione del 2012 lo stesso capitolo portava una spesa per approvvigionamento di € 1.000.000,00. A questo punto viene spontaneo pensare che non si voglia combattere l’allacciamento abusivo alla rete, ma quello che è più strano è il fatto che non vi sono i fondi per cercare di ridurre la perdita (che taluni chiamano fisiologica) di acqua nella nostra rete. Si sceglie la strada più comoda e veloce: portare la quota di compartecipazione alla spesa a carico del comune dal 86% del 2012 al 93% per il 2013. E’ evidente a tutti che questo aggravio sarà pagato dai cittadini, e pensare che dovevano abbassare le tasse e che invece con IMU al massimo, IRPEF comunale al massimo e adesso anche il costo dell’acaqua fanno si che il Governo della nostra Città continui a mettere le mani in tasca ai propri cittadini.
E non è finita, perché nel 2014 la spesa per approvvigionamento sarà pari ad € 1.470.000,00 così come nel 2015.

Considerazioni finali

Se ipotizzassimo una riduzione di € 250.000,00 del capitolo di approvvigionamento idrico per spostarli nel capitolo dell’assistenza domiciliare degli anziani avremmo fatto un’operazione degna a poter dare sollievo a quanti hanno necessità e bisogno di quest’ultimo servizio.
E se poi destinassimo le economie (circa 35.000,00 €) ricavate dalla diminuizione di compensi a Giunta e (ahimè) solo di pochissimi consiglieri al settore economico-artigianale? E se ipotizziamo l’abbandono dell’idea di far ripartire SONICA con l’incarico esterno (gratis?????) di qualche consulente già ex assessore, avremmo fatto una operazione di social-politic? Ipotizziamo, ipotizziamo. Lo sport dell’ipotesi resta il più praticato ma non è concepibile che lo pratichi chi ha la responsabilità di guidare una comunità che resta e vorrà restare orgogliosa di continuare ad esistere.

Cordialmente saluto. Ad majora

Nicola Abbadessa

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