Sulle valutazioni delle organizzazioni sindacali di Polizia sugli eventi dell’Ex

ANPI Catania Il Comitato provinciale dell’ANPI –Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – di Catania, nel ruolo di rappresentazione locale della nostra storica e primaria aggregazione sociale e culturale nazionale, costituita dagli uomini e dalle donne che contribuirono in maniera determinante a riscattare l’onore, conquistando libertà e democrazia, del nostro Paese vilipeso e massacrato dai nazi-fascisti, e delle altre generazioni che ne perseguono i sostanziali ideali nell’odierna società, considera le forze di polizia e le organizzazioni sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori in divisa, uno strumento di primario rilievo nel contesto dell’ Italia repubblicana che ha come riferimento esclusivo i dettami della Costituzione.

In prima linea nel contrasto, specie nella nostra tormentata area territoriale, alle efferati azioni delle organizzazioni mafiose e criminali.

Abbiamo apprezzato, con viva soddisfazione, le chiare prese di posizione delle strutture sindacali di polizia di Catania sulle valutazioni pubblicamente espresse nel corso degli ultimi mesi sulla metodologia e sulla sostanza vera che riguarda la gestione della sicurezza dei cittadini. Sia nella denunzia della grande scarsità di mezzi in atto, in risorse finanziarie e funzionalità delle articolate strutture operative, sia nelle puntualizzazioni di disaccordo avanzate su alcune specifiche importanti parti della recente ordinanza “sicurezza locale” messa in opera dall’amministrazione locale comunale.

Condividiamo e appoggiamo le rivendicazioni avanzate nella grande manifestazione sindacale nazionale di giorno 28 ottobre a Roma dei lavoratori - uomini e donne - della Polizia contro i tagli finanziari che li interessano e che riguardano direttamente tutti i cittadini e, contro le cosiddette ronde.

L’Anpi di Catania espresse grande e sincero rammarico e dolore sui fatti inconsulti, di gravissima violenza, che determinarono la morte dell’Ispettore Raciti davanti lo stadio di Catania e il ferimento di tanti addetti della polizia.

Ebbene, però, a nostra valutazione, gli eventi che riguardano il Centro Experia hanno peculiarità e dinamiche molto specifiche, strettamente connesse con le pessime condizioni generali, degrado e abbandono, che ormai da lungo tempo caratterizzano in maniera fortemente negativa Catania. Questi aspetti devono necessariamente fare parte del complessivo pacchetto di elementi che costituiscono la base generale sulla quale sviluppare le riflessioni necessarie.

L’ottemperanza di un ordine emesso dalla magistratura – a seguito di denunzia avviata da soggetti che non mostrano la stessa dovizia nell’impegno di estirpazione dei tanti strutturali mali che attanagliano Catania - con le motivazioni, “le priorità” e le dinamiche intrinseche, come si addice in un qualsiasi contesto democratico, come avvenuto, fanno parte del dibattito e del confronto culturale, sociale e politico che ampiamente sì è aperto in città.

Desideriamo ricordare ai rappresentanti sindacali delle forze di polizia che il patrimonio professionale, l’etica, l’impegno democratico e la saggezza operativa che caratterizzano l’ opera delle le forze di polizia, devono sempre essere determinanti nella gestione degli eventi.

Un conto è entrare in un covo abitato da mafiosi o da criminali di varie fattispecie, sicuramente armati, dediti al malaffare, alle estorsioni, a rapine e scippi, allo spaccio di droghe e al controllo delle innumerevoli illegalità che, purtroppo, penalizzano in maniera forte ed eclatante le giuste esigenze dei tanti cittadini onesti ed operosi, altro è “liberare” un luogo che in tanti anni ha sempre evidenziato la propria attività di natura prettamente sociale, di libera e conviviale aggregazione giovanile, con l‘esplicazione delle varie ed articolate attività ricreative e di assistenza attivate, in solidarietà e sostegno dei giovani e dei tanti residenti del quartiere gravitante, specie bambini e ragazzi facenti parte delle fasce deboli, povere ed emarginate, abbandonate di fatto all’esclusione e alla sofferenza dalla colpevole inoperosità delle strutture istituzionali locali preposto all’uopo.

Quella mattina, venerdì, le ragazze e i ragazzi, stazionanti davanti la porta del Centro Experia, hanno “difeso” con i loro corpi a mò di pacifico scudo inoffensivo, con le mani alzate in segno di pace, il luogo sociale che in tanti anni con il loro lavoro volontario avevano realizzato con grande sacrificio, conquistandosi civico rispetto ed affetto da parte di tanti abitanti ed ostilità da parte dei vari gangli malavitosi che, a partire dallo spaccio della droga, impestano la zona cercando di coinvolgere nei loro criminali affari i giovani residenti.

La loro resistenza, di carattere esclusivamente pacifico, che emulava le azioni della conciliazione e della tregua insegnatoci dall’eroe civile Gandhi, purtroppo non ha avuto fortuna.

Non sono stati emulati, in diversi ne hanno portato i segni.

Catania è piena di immobili, a partire da tanti istituti scolastici ed altri siti pubblici e privati, fatiscenti, abbandonati all’incuria e alla rovina, insicuri dal punto di vista strutturale. Molti sono regolarmente utilizzati per funzioni collettive o adibiti ad abitazioni. Con condizioni strutturali certamente insicure e situazioni igieniche assolutamente precarie, circondati da requisiti generali di palese insalubrità ed invivibilità. Tanti siti non sono in regola con i canoni della legalità, occupati di fatto per usi abitativi, appartenenti al patrimonio pubblico.

E tutto tace.

Infine, impone debita riflessione a tutti la constatazione che quel venerdì, all’apertura della scuola connessa al plesso dell’edificio interessato, tanti bambini, appurato lo sgombero del Centro a loro tanto familiare, sono passati visibilmente addolorati e piangenti.

Il loro sentito ringraziamento all’attività di sostegno, a partire dal doposcuola di studio ed altro, fornito gratuitamente dalle ragazze e dai ragazzi dell’Experia, è stato espresso in maniera sincera ed emozionante, tappezzando la grande bacheca sita a fianco la porta dell’Experia con tanti disegni dove hanno esternato incredulità e ringraziamento e civile ed umano affetto.

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