Tia 2008, un pasticcio alla ricerca di evasori

TIAScattano i controlli per la Tia del 2008, alla ricerca di evasori ed elusori e come accade spesso, per ogni attività di verifica, ecco gli errori. In questo caso il sistema che sta provocando più di una preoccupazione riguarda le tariffe recapitate, in questi giorni, nelle case dei contribuenti dei 18 Comuni dell'ex Ato, Simeto-Ambiente.

Il motivo? Tanti cittadini, anche minorenni, appartenenti tutti a uno stesso nucleo familiare, dunque, figli o coniugi del titolare della bolletta, si sono ritrovati, d'improvviso promossi al rango di «contribuenti», con la richiesta di pagamento della tariffa per il 2008.

«Sono tanti i cittadini che in questi giorni si sono rivolti al nostro ufficio - evidenzia Roberto Prestigiacomo, segretario della Uil di Paternò - tutti preoccupati d'aver ricevuto una richiesta di pagamento, nonostante appartengano allo stesso nucleo familiare e nonostante la bolletta sia stata già pagata regolarmente. In alcuni casi, addirittura ci sono entrambi i coniugi e uno dei figli chiamati a pagare la tariffa. E' un chiaro errore che sta provocando solo tanta confusione. Non è possibile tartassare continuamente i cittadini, anche con richieste di pagamento non dovute e chiaramente sbagliate. Va fatta subito chiarezza, per evitare che nella confusione qualcuno paghi due volte».

Le bollette pazze non arrivano solo da Paternò. Casi sono stati segnalati anche a Belpasso, Santa Maria di Licodia, a San Gregorio di Catania, a San Giovanni La Punta e in altri Comuni del catanese.

Ma cosa è accaduto? «Abbiamo avviato un'attività di accertamento contro gli evasori totali - spiega il commissario liquidatore dell'ex Ato Simeto-Ambiente, Angelo Liggeri - se vi sono errori, i cittadini possono star tranquilli, ovviamente non vogliamo il pagamento del tributo per due volte. Abbiamo, però, scoperto che vi sono casi in cui, si sceglie di separare alcuni componenti del nucleo familiare, a fini contributivi, mentre poi si risiede sotto lo stesso tetto. Lo spirito di quest'attività è quello di far pagare tutti per pagare meno. Non vogliamo tartassare i cittadini con tributi che non devono, vogliamo solo arrivare a quanti, evadono, facendo poi pagare lo scotto alla collettività e ai contribuenti onesti».

Nel tentativo, dunque, di scovare i soliti «furbetti», alcuni cittadini si sono visti recapitare richieste di pagamento non dovute.
Sarà perché quello del 2008 è un anno particolare. L'anno in cui l'evasione della tariffa sui rifiuti ha raggiunto livelli da record, in tutti i Comuni. Era l'anno in cui anche alcuni politici e amministratori invitavano i cittadini a non pagare, con il risultato di mandare un intero sistema allo sfascio con conseguenze terrificanti, in termini economici e di attività che continuano ad avere ancora oggi pesanti strascichi.

E relativamente alla questione «bollette pazze» non tutti i Comuni si sono dimostrati pronti a rispondere ai problemi dei cittadini, rispendendo i malcapitati contribuenti direttamente a Catania, nella sede dell'ex Simeto-Ambiente, in Corso delle Province.

Ed ecco che la necessità di dover riuscire a stanare i furbi evasori fiscali, sanguisughe della collettività, ha portato a studiare tecniche nuove che possono determinare, come accaduto in questo caso, a problemi per i cittadini, tartassati da continue richieste di pagamento. Almeno in questo caso, dove effettivamente si registrano errori, si può tirare un sospiro di sollievo; la bolletta non è dovuta se già pagata.

Mary Sottile
La Sicilia
10/01/2014

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