Un'altra proroga per la discarica

Discarica TiritìMentre a Misterbianco la gente protestava per i miasmi insopportabili ed il sindaco Di Guardo presentava una nuova denuncia alla Procura della Repubblica, per una “sadica” coincidenza è arrivata l’ennesima ordinanza regionale di proroga per la discarica di Valanghe d’inverno, almeno intanto fino a tutto maggio prossimo. Il danno e la beffa.

La Regione affronta così l’emergenza rifiuti ed il collasso dei siti esistenti, preannunciando – attraverso il suo assessore Vania Contrafatto - nell’arco di un anno ancora (sic) l’apertura di nuove piattaforme di trattamento biologico come a Caltanissetta e Gela ed altri impianti di compostaggio, chiedendo poteri speciali e dicendosi per il momento impossibilitata a trasferire i rifiuti all’estero senza una dichiarazione di emergenza della protezione civile. Mentre si scarica sui sindaci la responsabilità di incentivare ed aumentare la raccolta differenziata, continuano dunque gli abbancamenti indifferenziati in discarica in siti saturi o quasi, e soprattutto quelli di rifiuti “talquali” cioè non pre-trattati.

“In attesa che si ripristini l’ordinarietà della gestione del ciclo dei rifiuti”, si attua quella che viene chiamata una “gestione speciale”, “al fine di evitare – si legge nell’ordinanza regionale - l’insorgere di emergenze igienico-sanitarie, di ordine pubblico e sociale e soprattutto al fine di consentire l’immediata (?) attuazione dell’implementazione impiantistica regionale nonché del modello di gestione integrata dei rifiuti di cui alla legge regionale n.9 del 2010” (cioè di ben sei anni fa). La Sicilia oggi è questa. Il tutto si commenta da solo.
Ben poco contano perciò, a questo punto, gli odori nauseabondi provenienti dalle due discariche vicine solo poche centinaia di metri in linea d’aria dal centro abitato (cioè contro le norme sulla distanza minima): una discarica da chiudere (Valanghe d’inverno), che abbanca oltre mille tonnellate di rifiuti al giorno – di cui ora si profilerebbe addirittura un possibile rinnovo dell’autorizzazione in sede di appello giudiziario - e la precedente, chiusa da tempo ma tuttora da bonificare (Tiritì).

“L’inquinamento atmosferico ed ambientale, l’attentato alla salute pubblica che configura gravi ipotesi di reato” restano così nella denuncia del sindaco di Misterbianco, e tra le proteste dei cittadini di un comune che sta già attuando da tempo il “programma di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili” e vanta una raccolta differenziata invidiabile, la più alta tra i comuni maggiori in Sicilia – ben superiore all’auspicato obiettivo di una percentuale del 35 per cento – ed in linea con le virtuose medie nazionali. Ma Misterbianco – mentre festeggia il Patrono S.Antonio Abate - sembra condannato a tenersi la puzza, ed i pericoli di gravi patologie.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/01/2016

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