Un'area commerciale da sempre nel mirino dei clan

Palazzo in Fiamme La zona commerciale di Misterbianco è sempre stata particolarmente appetita dai clan. Ma ciò avveniva specialmente quando ancora non si era registrato il proliferare di centri commerciali in tutta la provincia e la gente si recava a frotte in quell'area per acquistare, con un certo risparmio, nei supermercati e nei negozi della zona. Il concetto era sempre lo stesso: avere più negozi e più scelta in un fazzoletto di territorio. Per motivi, per così dire, geografici - quindi di vicinanza... - erano soprattutto i santapaoliani di Monte Po ad avere interessi in quella zona: le ordinanze delle vecchie operazioni antimafia condotte dalle forze dell'ordine raccontano di un continuo viavai di «picciotti», che non soltanto erano soliti imporre il «pizzo» ai commercianti, ma che spesso andavano via dai negozi di abbigliamento con buste colme di vestiti di marca e dai supermercati con carrelli carichi di generi alimentari.

Ovviamente per tali «acquisti» gli affiliati non spendevano un solo euro.
Col mutare degli equilibri mafiosi, a poco a poco anche a Misterbianco qualcosa è cambiato. L'influenza del gruppo di Monte Po, per altro controllato da altri soggetti, ovvero gli Strano, ha continuato ad esserci, ma nel frattempo hanno preso piede anche gli Squillaci di Belpasso, i cosiddetti «Martiddina» (dal soprannome del capofamiglia), mentre alcuni negozi «rispondevano» direttamente a vecchi amici provenienti da altre zone della città.

E' così, ad esempio, che negli ultimi tempi hanno trovato spazio in quell'area anche i «Carrateddi» della famiglia Bonaccorsi: forti di una potenza economica e militare incredibile, gli uomini di Iano Lo Giudice (nipote dei Bonaccorsi) sarebbero riusciti ad agganciare più di un commerciante, mettendolo sotto la loro ala protettiva e in cambio della mazzetta mensile.

Sulla carta gli Strano, gli Squillaci (che hanno pure un gruppo nella vicina Lineri) e i Carrateddi sarebbero poi diventati alleati, ma pare che i proventi delle estorsioni a Misterbianco non confluiscano in un'unica bacinella.

c.m.
La Sicilia
06/04/2012

tags: