Resoconto Assemblea Pubblica a proposito di sanatorie... e di espropri "abusivi"

Assemblea Sanatoria - MisterbiancoL’Amministrazione respinge al mittente, per bocca dell’Ass.re all’Urbanistica Ing. Stefano Santagati, l’uso improprio del manifesto murale e l’eccesso dei toni perentori per richiedere ai propri concittadini di mettersi a norma con l’eventuale abuso edilizio compiuto e poi sanato con uno dei tre condoni edilizi che dal 1985 al 1994 al 2003 si sono susseguiti negli ultimi 30 anni e cocci.

E’ questa la sorprendente conclusione dell’iniziativa svoltasi ieri, presso lo Stabilimento Monaco, e voluta dagli attivisti di Sinistra Ecologia e Libertà a Misterbianco che sollecitati dall’ordinanza del sindaco, apparsa sui muri a partire dal 15/01 scorso, con cui si diffidava la popolazione ad integrare la documentazione entro 90 gg a pena la demolizione o l’acquisizione a titolo gratuito, leggasi esproprio del bene, al demanio comunale, hanno cominciato a raccogliere i pareri professionali e le lamentele dei cittadini che naturalmente vogliono regolarizzare la loro posizione ma che non si aspettavano una comunicazione terroristica e poco “amica” nel senso di servizio alla propria comunità.

Intanto i numeri chiariscono la natura del fenomeno che ha toccato Misterbianco in misura maggiore che in altri comuni limitrofi, mentre i dati, assicura l’Ing. Santagati, sono stati già forniti dagli uffici comunali alla Regione Siciliana che questo intervento da parte dell’amministrazione ha sollecitato da parecchio tempo.

Delle circa 10.000 sanatorie di cui 7000 ex L.47/85, 2200 ex art. 39 L. n 724/94, e 800 ex art 32 L. 326/03 solo 2500 risultano totalmente inevase o non integrate a fronte di circa 3000 concessioni edilizie già rilasciate e di circa 4500 istanze parzialmente integrate ed in via di definizione. Oltre il 90% delle 2500 pratiche di sanatoria inevase è relativa all’abuso edilizio più lontano nel tempo e non riguarda certo un fenomeno speculativo di costruzione selvaggia dal momento che il piano di fabbricazione del comune di Misterbianco risale al 1979 e ad esso non seguì l’approvazione immediata dello strumento del piano regolatore.

Negli anni in questione, dunque, fu quasi un “abusivismo di necessità” quello che riguardò la popolazione residente, così come l’allora amministrazione impedita anche solo nella programmazione degli interventi di pubblica utilità, niente scuole, piazze, parchi giochi cui solo la legge regionale siciliana n.37/85 sopperì con i piani di recupero, mentre i cittadini in sostanza solo con il condono edilizio della L. 47/85 poterono sanare la costruzione della propria casa o al più quella dei propri figli. A fronte di questi numeri e delle esigue forze messe in campo: solo 4 tecnici già selezionati dalla precedente amministrazione ( in principio 10 di cui 6 si sono dimessi per motivi ignoti), e di un giorno di apertura degli uffici, il giovedì, dedicato solo ai professionisti, si pensa di far fronte entro un anno, come dal protocollo d’intesa che si avvia ad essere firmato dalla Procura della Repubblica che pure ha sollecitato l’intervento, alla chiusura delle pratiche oggetto del non felice manifesto di allerta.

L’Ing. D’Angelo, in qualità di attivista di SEL, nell’illustrare i tre condoni e nell’avanzare dubbi che la mole di documentazione necessaria ad integrare ogni singola domanda dai certificati di staticità alla certificazione energetica ai pareri igenico-sanitari, possa essere anche solo avviata nei 90 gg richiesti dall’ordinanza teme la corsa dei cittadini verso l’approdo “sicuro” degli studi misterbianchesi di chi già lavora per la pubblica amministrazione, magari a part time, e contravviene agli obblighi di legge continuando ad operare da professionista privato nello stesso territorio e nel settore di sua competenza.

L’ass.re Santagati, oltre a respingere per quel che lo riguarda il sospetto di un suo interesse diretto, come nel tempo ha sempre dimostrato, tuttavia si è pubblicamente impegnato ad avviare un indagine conoscitiva di tali situazioni ed a investirne l’avv.ta Adele Ollà, nuova incaricata del Comune. Ma lo scopo dell’assemblea, moderata dalla Resp.le Beni Comuni del Coordimento Reg.le di SEL Sicilia, Anna Bonforte, ha messo in luce unanimemente un approccio non sereno e di apertura verso i propri amministrati ai quali le comunicazioni di servizio, se tali veramente sono, non dovrebbero essere solo l’indicazione di norme da rispettare ma, anzi, dovrebbero contenere già gli elementi indicativi e di supporto ai cittadini per metterli nelle migliori condizioni di ottemperare e coadiuvare l’amministrazione stessa.

Analoghe considerazioni sono state espresse, con forza, dall’Arch. Nuccia Messina, ispiratrice di talune osservazioni di grande pertinenza e saggezza: sono tempi di crisi e il costo sia delle oblazioni che degli oneri di urbanizzazione sono rivalutati e aumentati di interessi legali dopo la legge del 1996, senza contare il lavoro dei tecnici per le singole certificazioni da produrre.

Chiarificatore l’intervento dell’avv.to amministrativista Nello Papandrea, già componente dell’Osservatorio dei Diritti Civili, del collegio di difesa dei Comitati NO MUOS e del Forum Acqua e Beni Comuni, il quale ricorda i termini di decadenza per richiedere l’oblazione ( la sanzione per accedere al condono), dopo 36 mesi dal perfezionamento dell’integrazione della sanatoria, pratica invece oltremodo diffusa nei comuni che giocano sull’eventuale disagio dell’ulteriore esborso per difendersi dalla pregressa acquiescenza della pubblica amministrazione.

Acquiescenza palese nel caso del condono del 1985 in quanto le lettere di messa in mora e di richiesta di integrazione della documentazione, spesso solo la richiesta e la prima rata, furono spedite in forma semplice senza raccomandata che notificasse l’interruzione dei termini.

Certamente ogni caso farà storia a sé, aggiunge l’avv.to Papandrea, e dunque è pleonastico parlare in termini generali di agibilità ed esigibilità del diritto da parte della pubblica amministrazione di demolire o di acquisire le case, se non avesse già inviato quelle lettere individuali, non certo le ordinanze murali, che sono gli unici strumenti idonei a produrre l’ interruzione dei termini, e tuttavia l’invito è al rispetto di una sostanziale equità e giustizia sociale che anche nel modo di porgere ciò che è legittimo sia più umana e corrispondente a principi di prossimità …. che a trattarci da “sudditi” bastano già le amministrazioni centrali dello Stato.

L’impegno che SEL prende con i cittadini e le cittadine di Misterbianco è quello di tornare sulla questione, parlandone anche nei quartieri periferici e delle frazioni che sicuramente sono state interessati dal fenomeno dell’abusivismo per come descritto, riproponendo un’analoga assemblea pubblica nei locali del centro polifunzionale di Lineri o della locale CGIL perché pensiamo che il ruolo dei partiti sia anche quello di creare una comunità che regoli la sua vita sociale sul rispetto delle leggi e sulla condivisione di pratiche di buona comunicazione chiara, civile, umana nello sforzo di vivere tutti meglio e non solo chi essendo più fortunato può già permettersi la soluzione dei propri problemi pagando. foto

Anna Bonforte
Resp.le Beni Comuni Coord. Reg.le SEL Sicilia

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