L’avevo espresso già nei miei post pubblicati in prossimità delle elezioni di Giugno, allorquando ho definito le coalizioni in lizza “squadre d’assalto” di una democrazia dei miserabili, e il risultato elettorale ha restituito conferma alla mia valutazione. Adesso, di quanto avevo dichiarato mi danno assoluta certezza gli esiti della prima adunanza del Consiglio Comunale tenutasi la scorsa settimana, quando l’abbuffata alla torta è stata spartita fra tradimenti e comparaggi di invisibili faccendieri del “tanto a me e tanto a te”, trasformando l’istituzione pubblica del Comune in strumento d’uso personale.

«Buoni benzina, ricariche telefoniche, buste di pasta, carte da 20 e da 50 euro» tanto sarebbe costato il voto a Misterbianco. L’accusa viene lanciata da Giusi Letizia Percipalle che era candidata al consiglio con una sua lista civica e che con ben 539 voti è stata la seconda più votata del comune e malgrado ciò non è stata eletta.

Si continua a insistere in modo disordinato sulla sconfitta dei 5S. Di quale sconfitta si parla? Se non ricordo male nel 2012 la lista dei grillini non esisteva e quindi nessun confronto può essere fatto; si parla allora di sconfitta sulle intenzioni di voto? Questo concetto non mi sembra molto ragionevole.

Si aspettava un risultato migliore e invece non brilla il ‘Movimento Cinque Stelle’. I risultati delle scorse amministrative di Roma con Virginia Raggi e di Torino con Chiara Appendino sembrano solo un lontano ricordo. Dalle Comunali, della ‘creatura’ di Beppe Grillo (arrivato anche in Sicilia per le amministrative di Palermo e Trapani) resta il flop delle preferenze (anche se il movimento è in crescita).