Tanti vogliono il rinnovamento, altri sostengono quel che già c’è, molti inneggiano al passato, alcuni chiedono persino la Misterbianco liberata…tutti lanciati in una corsa elettorale che chiama a scegliere la prossima amministrazione, anche se ci si accorge che tutto “si fa tanto per dire”, ma senza speranza, perchè in realtà il “tutto” è rimasto vecchio, e i candidati in lizza non sono certamente nuovi, ma residui del vecchio riciclati in nuovi gruppi diversamente denominati.
Niente di nuovo, dunque, se non un rito farsesco di candidati a sindaco “autoreferenziati” che (in assenza di purezza politica, senza partiti e senza primarie d’iniziativa popolare) celebrano il momento elettorale come fosse una lotteria, dove chi affastella e coalizza più liste ha la probabilità d’accaparrarsi la posta in gioco. Ed ecco, infatti, un numero di 20 liste con oltre 400 tra veterani ricandidati e novizi da comparsa, allettati dagli emolumenti e tutti in fila come davanti ad uno sportello di Agenzie del collocamento. Non sono affatto sintomi di auspicata partecipazione alla vita politica del Comune, ma fabbriche di gregari per quantificare maggioranze ai “manovratori” di turno, agevolati dalla manipolabilità clientelare di collettori di voto dei cosiddetti CAF del politicantismo locale.
Troppo semplicistiche le interviste di cronisti… e poco suadenti le risposte quando non esiste un onesto contraddittorio tra i personaggi dell’ultima ora elettorale la cui ambiguità comiziale, mancante di politica e modellata al populismo, lascia un profondo disgusto. Sarebbe necessario che gli elettori possano capirci qualcosa, ma in questa campagna elettorale la vaghezza di eloquio degli attori mette in crisi il voto libero delle coscienze, aprendo la prospettiva catastrofica di votare per l’amico o il parente, e spesso per i soliti furbetti che fanno a gara a spettacolarizzare la loro candidatura in cerimonie pubblicitarie e di sfacciato accattonaggio del voto... anche con assaggio al buffet. E giacchè la maggioranza dei candidati non sono ricchi, prevalgono alla fine soltanto chi ha possibilità di “investire” in politica per incrementare le proprie condizioni di privilegiati e di corruttori del voto.
Sono gli stessi espedienti usati alle scorse elezioni del 2012, trasformate in una democrazia dei miserabili quando in questi ultimi anni (tra Giunte in continua mutazione e flussi migratori per ambigui patteggiamenti) maggioranze ed opposizioni a Misterbianco si sono ancora rimescolate e confuse ad ogni seduta di Consiglio Comunale. Adesso questo impasto variamente manipolato ci viene nuovamente riproposto in un campionario di liste per la prossima dirigenza del Comune. Manca, però, l’unica lista fondamentale... quella ecologica della vera Misterbianco che lotta: L’ANTIDISCARICA.
Un problema essenziale trascurato dall’Istituzione Comunale arroccata soltanto ad una girandola di sterili denunce e ricorsi, mentre assistiamo impotenti ad un susseguirsi di revoche bocciate, di sospensioni confermate e poi rigettate, quasi a renderci obbligati alla rassegnazione di annunciati investimenti in termovalorizzatori, con i quali convivere respirandone l’emissione di diossine in cambio di acqua calda ed energia.
Le risultanze sono davanti agli occhi di tutti e sono le conseguenze di ipocrite formulazioni di liste riconvertite ancora alle strategie dell’opportunismo personale… con l’incauta complicità e l’indifferenza di un elettorato facilmente suggestionabile dal “teatrino” di Di Guardo, piuttosto che indignarsi e trasferire la propria indignazione sulla scheda elettorale. Una siffatta campagna elettorale angosciante dovrebbe invece farci sentire in colpa e provocare una reazione uguale e contraria, perché ci accorgiamo che la politica non sembra appassionata al problema della discarica che sta sfondando già la porta della nostra vita per bruciarci anche l’anima.
Per queste considerazioni vorrei non recarmi al voto, puntualizzando le mie ragioni per le quali mi sento obbligato a non affidare ai guitti del politicantismo il mio libero voto di coscienza. Sono partigiano delle mie idee e non voterò coalizioni che non mi rappresentano, ma dinanzi a tanto scempio di liste, raffazzonate con subdole alleanze, non trovo alcuna alternativa se non l’istintiva “extrema ratio” di segnare un voto (non di adesione ma di contingenza) ai MOVIMENTISTI della lista di Giuseppe DI STEFANO, la sola che sembra poter costituire dai banchi del Consiglio Comunale di Misterbianco un argine al dilagante degrado politico degli ambigui patteggiamenti. Spero che sappiano farlo con vera passione, considerando il loro mandato elettorale non professione, ma servizio volontario e temporaneo che si qualifica quando con gli onesti propositi si riporta la politica alla sua vera essenza sociale.
webalice.it/arenavincenzo
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Carissimo amico mio, nel bene
Carissimo amico mio, nel bene e nel male hai dato, come sempre, una giusta interpetrazione di tutto ciò che avviene nel nostro Misterbianco. Sono in sintonia con quello che hai scritto a proposito dell'unica speranza che rimane in questa tornata elettorale... dare fiducia a giovani smaliziati e nello stesso tempo preparati. Ieri sera nell'ultimo comizio elettorale i ragazzi di 5S hanno dato prova di maturità e o onor del vero è stato l'unico vero comizio con contenuto politico. Comunque vada a finire, Misterbianco ha dato prova di svegliarsi; la speranza nel futuro esiste.
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