I veri motivi della crisi

So perché mancano i soldi, mancano a me, a voi, a tutti o quasi tutti e per qualunque cosa.
Ricordo che nei lontanissimi tempi del liceo appena potevo citavo nei temi d'italiano il dio denaro, in tono dispregiativo, come emblema di una nuova religione, un nuovo demone che possiede tutto e tutti.
Eppure allora le cose erano ben diverse, il genitore ignorante e ricco guardava con rispetto lo squattrinato insegnante, quel rispetto che prima di ogni altra cosa insegnava al figlio che non conta ciò che hai ma ciò che sei. Quel rispetto che non esiste più.
Dall'alto dei loro Suv l'ignoranza di alcuni ricchi è proporzionale solo alla loro arroganza, perchè in fondo ciò che sei, ciò che fai, non conta, ma conta solo ciò che hai. Il dio denaro si è trasformato nel dio Euro diventando molto più potente.

Oggi più che mai contano solo i soldi perché sempre a più persone questi stanno venendo a mancare.
Come potrebbero non mancare se non si creano da una parte, e dall'altra chi ha capitali, ingenti capitali, semplicemente tenendoli fermi continua a farli crescere? I soldi in circolo quelli che poi finiscono nelle tasche di chi lavora, quelli con cui poi si devono pagare le tasse i servizi le pensioni sono sempre di meno, e i soldi fermi a oziare in banche tra speculazioni, compravendite di azioni, e tutto quello che nulla ha a che fare con l'economia reale, acquisiscono sempre più potere: il potere dei soldi il potere di un dio.
Un dio che può tutto, debellare democrazie, disinformare popolazioni, disintegrare diritti, eludere la giustizia.
Un dio che ha i suoi rappresentanti in terra, tecnocrati, giornalisti, politici, più o meno valenti ma che hanno acquisito proprio grazie al dio che servono titoli e reputazioni altisonanti.
Ho ascoltato qualche minuto di Piero Angela che spiegava la crisi agli italiani, non sono riuscito a reggerlo per molto a causa delle evidenti e malevoli disinformazioni che elencava.
"Vogliamo mica fare la fine della Grecia?" diceva e per questo alla fine ci viene chiesto di fare, e stiamo facendo, esattamente le stesse cose che hanno fatto fare loro.

Piero Angela non è il solo, alla fine il bombardamento mediatico è insopportabile, una scritta sullo schermo gigante della metropolitana qualche giorno fa diceva, “uscendo dall'Euro la bolletta energetica sarà molto più cara”,  più cara rispetto a chi, a cosa, per i pensionati? Quando se continua così saremmo un popolo di esodati?
È incredibile come ci facciamo guidare verso il baratro semplicemente facendoci dire che il baratro è dietro di noi e ci rincorre. "Correte, correte, prima che il baratro vi raggiunga, guardate è sempre più vicino, correte più veloci, guardate si avvicina" E ci credo stiamo correndo verso di esso.

Ho letto qualche giorno fa che il PPE è contrario a tutti i movimenti antieuropeisti e populisti.
Già il populismo, troppo facile, troppo semplice dire "Va fan culo Euro, fan culo Spread, Fan culo Europa, Fan culo debito"  troppo populista, peccato che sia anche troppo giusto.
Il dio dei soldi che ha il potere nei soldi non può permettere che proprio i soldi siano sotto il controllo dei popoli. L'Europa è stato solo lo strumento per creare l'Euro, un unione monetaria che significava semplicemente strappare il controllo della moneta ai popoli. Sono passati dieci anni, e nonostante la disinformazione galoppante la gente, il popolo, comincia a capire a volte non appieno ma intuisce. Vede quei pochi Euro nelle proprie tasche,  sempre più pesanti, sempre più desiderati, sempre più rari.
Alla fine in tanti sanno, ancora di più l'hanno capito solo ultimamente, in molti però l'hanno sempre saputo, ma pochi lo dicono e chi lo dice viene etichettato di populista, xenofobo, marxista, nostalgico della liretta, non farà carriera semplicemente per non dargli credibilità con titoli, quelli sono riservati a altri, ai loro servi, ai Monti che con una manciata di pubblicazioni ed una sola citazione si è ritrovato da sempre ruoli importantissimi da svolgere, ai geni dell’istituto Bruno Leoni e a tanti altri, la lista è lunga, riempiono gli organi di informazione, giornali, televisioni, parlamenti.
Mettersi contro di lui contro di loro non fa bene, perchè nessuno può sperare di spuntarla contro un dio, possiamo solo inginocchiarci al suo cospetto e pregare, pregare un nuovo contratto, una nuova supplenza, una manciata di euro per continuare ad andare avanti.

Ma a volte i dei esagerano, sottovalutano le persone, i mezzi, gli strumenti, e così si ritrovano a combattere il nemico che loro stesso hanno creato, usato e utilizzato, il populismo. Ci riuscirebbero anche facilmente se non fosse che dietro al populismo stavolta si nasconde la verità.

Loro non stanno con le mani in mano sono diventati audaci, spietati, spregiudicati. Con l’aiuto di un governo ormai traballante, con le ore contate, il governo più assurdo mai esistito, un governo ladro, squallido, che niente e nessuno più rappresenta se mai abbia davvero rappresentato qualcosa o qualcuno oltre ai loro interessi, sono riusciti a mettere in costituzione il pareggio di bilancio. La cosa più assurda che un governo poteva fare, un attimo prima che cadesse, un vero e proprio trattato di resa, una vendita di tutto ciò che dovevano rappresentare, di tutto il popolo che dovevano tutelare, del loro lavoro, del loro futuro, della loro vita e di quella dei loro figli, tutti nessuno escluso.
Era questo che aspettava Monti prima di abbandonare, l’ultimo regalo, il più importante a quella oligarchia finanziaria che rappresenta.

Tutto in silenzio, tutto sottobanco.

Non sono sempre stati cosi, ci sono stati uomini al governo che meritavano rispetto.

Nella vita talvolta è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza.” Sandro Pertini.

E così ho deciso di lottare magari ripetendomi, magari annoiandovi, nell'unico modo che posso, spiegando a più persone possibili cosa sta succedendo.

Non sono un titolato economista, non sono  neanche Piero Angela, sono un Fisico, un matematico, neanche tanto bravo, con tantissimi limiti ma con una spiccata capacità di analisi. Non sono necessarie conoscenze specifiche, non ci sono dati da confutare, ne opinioni, è tutta semplice logica. Nessuno mi paga per dirla ma nessuno mi paga neanche per non dirla.
Bisogna comprendere prima di tutto cosa sono i soldi, poi si può capire cosa è il debito pubblico e a quel punto si può comprendere l’enorme crimine che stanno commettendo sotto i nostri occhi e si capirà anche il perché.

I soldi

L'idea, intuitiva, è che ai soldi esistenti sia associato un controvalore reale, cioè visto che io posso acquistare con una moneta 10 grammi di oro, 40 di argento, un barile di petrolio, il mangiare per un mese… significa che il denaro è equivalente a quel bene. Conseguentemente se sommiamo tutti i beni acquistabili da una parte e tutti i soldi dall'altra dovremmo ottenere lo stesso valore.

Questa idea, per quanto sembra avere una logica inappuntabile, è falsa.
Con questa logica ogni volta che una mela viene colta da qualche parte, qualcuno dovrebbe creare dal nulla il valore in moneta di quella mela, per poi distruggerla quando la mela viene mangiata. E non ditemi che la mela non è un bene reale. Se poi pensiamo ai mestieri utili che anche se non producono beni reali hanno un valore reale: il poliziotto, l'insegnante, l'inserviente, il medico, l'avvocato, il dentista, non producono beni reali ma le ore di lavoro che svolgono hanno valore reale (in particolare il valore delle ore di lavoro di un dentista a Milano è così reale che per ottenerle devi richiedere un mutuo).

Se queste ore hanno un valore reale, tanto che con il controvalore è possibile acquistare oro argento e quello che si vuole, queste ore hanno la stessa valenza dei beni reali e vanno aggiunti alla somma delle cose che è possibile acquistare con i soldi.

Bisogna considerare come beni reali anche i servizi, il lavoro oltre alle risorse, servizi che ancora devono essere svolti, ma se i soldi sono legati a un valore reale non possono esserci soldi legati a ore di lavoro che ancora devono essere svolte.
D’altro canto con gli stessi soldi è possibile acquistare più beni reali, i soldi girano, non è necessario che ci siano soldi per ogni cosa acquistabile, la stessa banconota viene utilizzata migliaia di volte per acquistare migliaia di cose. Tutto ciò per dire che l’equazione soldi da una parte valore reale dal'altra è assolutamente insensata.

I soldi sono uno strumento per indicare che si è in credito con la società di un lavoro. Attraverso questo credito è possibile ottenere un lavoro equivalente di altri o dei beni reali. E’ una catena, io faccio un lavoro ottengo soldi, con questi soldi acquisto beni reali che hanno comunque in passato più o meno recente richiesto un lavoro o richiedo il lavoro di altri, le persone che riceveranno questi soldi faranno lo stesso e si innesca un circolo.

Non sono i soldi ad essere associato ai beni reali ma è il lavoro ad essere associato ad essi.

Senza soldi ognuno di noi dovrebbe produrre per se tutto quello di cui ha bisogno, è molto più conveniente che ognuno di noi si specializzi in una sola cosa e produca quella cosa per tanti, i soldi sono solo lo strumento più comodo per permettere questo.

I lavori non avranno lo stesso valore, il lavoro di un dentista avrà più valore di quello di un operaio o di un poliziotto, perché è più difficile, perché ha dovuto studiare tanto, perché è un mondo ingiusto, non lo so, non è questo il punto. Il punto è che un dentista per il suo lavoro ottiene il doppio di quello che ottiene ad esempio il poliziotto per il suo. Poco conta poi se il dentista guadagnerà 100, 1000 o 10000 monete.

Ricordo che ero piccolo e mi veniva da ridere ascoltando una vecchia ora vecchissima canzone il cui ritornello faceva così “se potessi avere mille lire al mese”. Mi faceva ridere perché mille lire non valevano nulla e pensavo che i soldi perdessero valore. Ai tempi della canzone probabilmente dovevi lavorare davvero tanto per guadagnare mille lire, forse era lo stipendio lordo annuale dell’operaio di allora, mentre, già quando ero piccolo mille lire era forse il guadagno di qualche minuto di un operaio per lo stesso lavoro.

Per chiarire meglio il concetto vi porto un esempio. Supponiamo che si spendono 1000 monete per un servizio di polizia fatto da dieci poliziotti.
Il lavoro del singolo poliziotto vale 100 monete, quello del dentista 200. Vogliamo mettere più soldi in circolo e decidiamo di spendere per quel servizio 1100 monete.
Se le 100 monete in più li distribuiamo ai dieci poliziotti, lo stesso lavoro che prima valeva 100 ora ne vale 110, ma il lavoro è lo stesso, sono quindi le monete che valgono di meno, conseguentemente il dentista vorrà 220 monete non più 200, e il latte costerà di più.
Ma se le 100 monete in più vengono utilizzate per un poliziotto in più, il lavoro del singolo poliziotto varrà sempre 100 monete e conseguentemente le monete hanno lo stesso valore di prima, solo che c'è un poliziotto con i denti apposto in più e magari un barbone sdentato in meno per strada. Con ovvi benefici per l'ordine pubblico e il ritorno occupazionale anche dei dentisti .

Le cento monete in più continueranno a girare, il poliziotto in più darà un pò più di richiesta di lavoro per tutti, dal fruttivendolo, al contadino, dal dentista al commercialista. Un poliziotto da una parte, un insegnante dall'altra, un operaio per costruire o migliorare la Salerno Reggio Calabria e ci saranno anche più fruttivendoli, più dentisti, più commercialisti, autostrade migliori, strade più sicure, aule di scuola meno affollate.

E’ chiaro che l’ultimo aspetto ha solo dei benefici per la società mentre il primo invece da qualche problema a tutti quelli che hanno lavorato e risparmiato delle fatiche del proprio lavoro. Già il risparmio, io col lavoro di oggi acquisto anche crediti per ottenere in cambio un lavoro di domani. Ciò che si svaluta pagando di più per uno stesso lavoro è il risparmio.

In sostanza abbiamo che immettere soldi in circolo per produrre nuova occupazione non produce la svalutazione dei risparmi, mentre mettendoli per pagare di più la vecchia occupazione o per fare lavori che non hanno valore di qualsiasi tipo per la società svaluto i risparmi.

L’oro utilizzato come moneta

La comodità della moneta come strumento è nota da sempre, uno dei strumenti classici utilizzati come moneta di scambio, probabilmente il più famoso è stato l’oro.
Il valore dell’oro era però dato dal lavoro che serviva per estrarlo, trovarlo, ognuno poteva mettersi a caccia dell’oro, faceva cioè un lavoro per guadagnare quella moneta. Il problema è che le capacità produttive, sia per l’aumento della popolazione sia per la tecnologia migliorata, sono diventate troppo grandi per le risorse limitate di questo materiale. Poco conta del resto di che materiale è fatta la moneta ciò che conta è solo la fatica fatta per averla, questo le da valore. Non c’è motivo per utilizzare come materiale per uno strumento cosi importante una risorsa limitata come l’oro. Difatti, anche se oggi l’oro continua a essere una valida moneta di scambio, è stato sostituito da banconote di carta o ultimamente con l’era computerizzata da nessun materiale. Semplicemente la quantità di credito di lavoro che uno ha, viene rappresentato da un numero che indica la quantità di soldi che possiamo prelevare dal nostro conto corrente.

Il debito pubblico

Ma da dove si prendono i soldi, in prima battuta diciamo che si stampano, si creano dal nulla.

Una volta che la quantità di soldi che circola si ritiene sufficiente, si smette di stampare.

Ma quando è sufficiente la quantità di denaro in circolo?

Dal discorso precedente più soldi si mettono in circolo per creare nuova occupazione meglio è. La sufficiente quantità di denaro in circolo per ottenere il meglio che una società, uno stato, può dare viene raggiunta quanto si ottiene quelli che i teorici del MMT definiscono la piena occupazione. Cioè tutti quelli che vogliono lavorare, lavorano.

Raggiunta la piena occupazione mettere altri soldi in circolo significherebbe solo far svalutare i risparmi.

Lo stato a questo punto deve essere in grado di pagare tutta la spesa pubblica, attraverso le tasse, in pratica diventa parte integrante della circolazione di moneta. Quante tasse deve esigere? Quante risultano necessarie. Se i soldi che girano sono sufficienti e quelli che prende li rimette in circolo, saranno comunque sufficienti indipendentemente dalla tassazione.

Supponiamo però che a un certo punto alcune persone piuttosto che spendere soldi li risparmiano, le monete in circolo cominciano a scarseggiare, e c’è il rischio di recessione. In pratica per mancanza di soldi ci sarà un poliziotto in meno e un barbone in più per strada.

Lo stato per non avviare una recessione, potrebbe decidere giustamente di stampare nuova moneta e metterla in circolo.

Ovviamente mettere in circolo moneta, ripetiamo, non significa regalarla a amici o a se stessi, cosa che come abbiamo visto anche ultimamente è un attività che chi sta al potere fa indipendentemente se le monete vengono stampate nuove o prese in prestito dalla BCC.
I soldi si mettono in circolo aumentando gli impieghi di pubblica utilità, scuola, sanità, ordine pubblico, investendo magari su ricostruzioni a seguito di terremoti, catastrofe naturali, sulla manutenzione dei beni pubblici e culturali, sulla produzione di energie rinnovabili, sulla viabilità e cose di questo tipo.
In pratica i soldi si devono dare in cambio di un lavoro utile alla società, che migliori la produttività, ma anche la qualità della vita. E deve fare questo fin quando non si riraggiunge di nuovo la piena occupazione.
A questo punto se chi prima aveva risparmiato prende i suoi risparmi e li rimette in circolo, non c’è modo di avere altra occupazione se tutti già lavorano, quindi questi soldi finiranno nelle tasche di chi già lavorava sempre per lo stesso lavoro e conseguentemente rispetto a questo inizieranno a  svalutarsi, i risparmiatori piuttosto che vedere i propri soldi diminuire di valore rispetto ai beni, acquisteranno sempre più cose e servizi, li rimetteranno in circolo creando un circolo vizioso che porta sempre più alla svalutazione.

Per ovviare a questo lo stato, invece di stampare nuova moneta la può chiedere in prestito proprio a chi l’ha risparmiata, stampando titoli di stato.
L'utilizzo dei titoli è preferibile alla semplice stampa delle monete, perché non aumenta le monete totali potenzialmente in circolo.

Saranno però i risparmiatori a decidere se vale o no la pena di acquisire titoli e lo faranno in base agli interessi dei titoli stessi.

Che significa? prendiamo l’esempio precedente dei dieci poliziotti, lo stato invece di stampare 100 monete nuove preferisce prenderle in prestito proprio ai dieci poliziotti che magari le hanno risparmiate, e con queste 100 monete paga lo stipendio al undicesimo poliziotto. Ma anche se lo stato ha preso in prestito dai dieci poliziotti quelli dati al undicesimo, non significa che questo ultimo si è indebitato con gli altri dieci. Non ha senso, lui ha guadagnato le sue monete col lavoro cosi come loro, mica le ha prese in prestito?

In pratica il debito che lo stato deve pagare non è il debito dei cittadini ma il loro credito. Il fatto che uno stato ha un debito di un miliardo di monete non significa che i cittadini hanno preso in prestito dallo stato un miliardo di monete e devono ridargliele ma significa solo che lo stato per tutelare i risparmi dei cittadini stessi invece di stampare altra moneta ha utilizzato questi ultimi, garantendoli, per rimetterli in circolo.

In generale si emettono tanti titoli di stato quanti soldi servono, si fissa l'interesse e se ci sono titoli invenduti si stampa moneta per acquistarli. Questo tipo di debito è ovviamente sempre sostenibile. Lo stato può comunque sempre quando vuole ripagare completamente ai cittadini i crediti che gli spettano semplicemente stampando moneta, questo però potrebbe produrre una svalutazione dei risparmi (e del debito dello stato).

Contenti? abbiamo 2000 miliardi di euro di crediti e non di debiti; beh purtroppo non è cosi, il nostro debito non è nella nostra moneta, lo era, ora invece è in euro. Una moneta che noi non possiamo stampare. Il debito cosi diventa un debito vero, un debito che non potremmo mai pagare.

Cambio Monetario

Fino ad ora non abbiamo preso in considerazione un aspetto fondamentale della economia moderna.
Esiste un continuo scambio di merci, di soldi, di persone (turisti, emigranti), di titoli, tra diversi paesi. Dato che in ognuno dei paesi si utilizza una propria moneta, lo scambio tra questi  presuppone uno scambio di monete. Ovviamente il valore delle monete è diverso, il rapporto di questo valore è quello che determina il cambio monetario. Ma da che dipende questo cambio monetario?
Se ogni moneta di un paese è direttamente collegata a un lavoro, se si confrontano il guadagno per lo stesso lavoro si dovrebbe ottenere il rapporto tra le due monete. Così come il lavoro di un dentista vale più del lavoro di un operaio, può capitare che lo stesso lavoro di due operai in diversi paesi può avere valore diverso, perché uno dei due paesi è tecnologicamente più avanzato, perché ha un organizzazione migliore, o similare.
Inoltre stati diversi hanno potenzialità diverse, alcuni possono essere più ricchi di risorse energetiche e quindi il lavoro per estrarle è molto più produttivo, altri più ricchi di risorse naturali,  bellezze geografiche e culturali. Gli stati come le persone possono specializzarsi, produrre beni reali o estrarre risorse naturali che persone di altri paesi utilizzeranno (turismo extra nazionale). In questo modo si ottengono monete straniere, crediti di lavori di altri paesi e con queste monete si possono ottenere a propria volta beni reali, risorse naturali o semplicemente godere dei servizi di questi paesi.
A meno di non indebitarsi con altri paesi o indebitare altri paesi, le monete straniere che entrano devono essere uguali a quelle che escono. Più il paese ha richieste dall'estero dei propri prodotti, siano essi turistici, industriali o energetici, più avranno richieste da parte di paesi stranieri di scambiare la loro moneta, appunto per acquistare questi beni.
Il rapporto tra domanda e offerta stabilisce il prezzo di mercato,  più un paese esporta i propri prodotti più la sua moneta verrà valutata e conseguentemente i propri prodotti costeranno per gli altri paesi di più, rendendo più difficile esportarli. Più importa, più la propria moneta verrà svalutata rendendo i prodotti esteri più costosi.
Questo tipo di dinamica produce un equilibrio che in fisica si definisce stabile. Non importa la quantità di monete in circolo importa solo il rapporto tra richiesta e offerta di questa moneta e questa è legata al rapporto dei beni esportati e importati.
Molto spesso capita che le nazioni per evitare delle oscillazioni di cambio molto frequenti decidono, quando c'è una forte richiesta della propria moneta, per evitare di valutarla rispetto alle altre, di acquistare e conservare monete di altri paesi, e quando invece la richiesta di altre monete è alta di utilizzare le monete conservate piuttosto di svalutare la propria.
Questo comportamento può venire estremizzato tanto che i governi possono decidere di fissare un cambio della propria moneta con un'altra di riferimento. Se il cambio è ben equilibrato si ottengono dei benefici stabilizzando le oscillazioni, il problema è che l'equilibrio cosi costruito è instabile.
Per mantenere un cambio quando questi non viene equilibrato naturalmente dal mercato lo stato può essere costretto come è spesso successo all'Italia ogni volta che ci ha provato, o come è successo all'Argentina, a dare più moneta estera di quanta ne abbia a disposizione, e la moneta estera non può stamparla e quindi si indebita. In cambio di questa moneta si danno attività produttive, porzioni importanti del paese, immobili, una vera e propria vendita, spesso svendita, della nazione che viene generalmente presentata dietro frasi del tipo privatizzazioni o investimenti esteri. In questo caso il debito è un debito vero, un debito dei cittadini.
D'altro canto ci sono nazioni che fanno l'esatto contrario, tendono a mantenere le loro monete sottovalutate e per fare questo acquisiscono molte più monete straniere di quante siano necessarie per acquistare i prodotti importati.
Queste monete possono poi essere utilizzate magari per acquistare società, immobili, attività produttive in terra straniera, un modo, forse il modo moderno per colonizzare oggi una nazione.
Spesso mi chiedevo "ma come diamine fanno emigranti cinesi, che sicuramente per essere costretti ad andare a lavorare fuori non dovevano stare economicamente bene, ad acquistare interi quartieri di città importanti, bar, ristoranti, negozi?"
I colonizzatori della nostra epoca.
Lo stato mantenendo forzatamente svalutata la propria moneta priva i risparmiatori di parte del valore dei loro risparmi, acquisendo sempre più potere economico nei confronti di altri paesi. Al contrario lo stato quando mantiene forzatamente una sopravalutazione della propria moneta regala valore ai risparmiatori ma allo stesso tempo si indebita spesso svendendosi ad altre nazioni o agli stessi risparmiatori, ed inoltre sopravvaluta il valore del lavoro e quindi dei prodotti della nazione rendendoli poco competitivi sia per il mercato estero che interno.
Per risparmiatori non intendo quelli del pensionato o i 30000 euro che faticosamente uno è riuscito a mettersi da parte, con la speranza magari di acquistarsi una casa, intendo quelli dei ricconi, che a quanto pare sono sempre più ricchi mentre il resto del mondo si impoverisce.

Perché la crisi europea

Finalmente siamo in grado di spiegare i veri motivi che sono alla base della crisi dell'europa.
La crisi europea nasce da due fattori indipendenti ma conseguenti entrambi dall'adozione della moneta unica: l'Euro.

  1. L'Euro non è una moneta sovrana.
  2. L'Euro è una moneta unica su paesi diversi

l'Euro non è una moneta sovrana

Che significa che non è una moneta sovrana?
Significa che i governi nazionali, i sovrani, ipoteticamente sotto il controllo dei popoli attraverso le elezioni, non possono decidere o imporre alle loro  banche centrali di stampare le loro monete.

A prima vista considerando lo sperpero del denaro delle nostre amministrazioni politiche quest’aspetto può apparire positivo, ma la realtà è ben altra, anche perché le nostre amministrazioni politiche continuano a sperperare moneta sia questa sovrana o no.
La BCC stampa moneta (stampare è un modo di dire, diciamo che si digita un accredito a una banca) ma per darla in prestito a istituti finanziari privati,alle banche e non ai governi, che dopo un certo tempo li ritorneranno alla banca centrale con interessi, bassi ultimamente, ma torneranno e a quel punto la BCC li brucia (digita l’annullando del debito della banca).
La banca, se fa il suo mestiere e in poche ultimamente lo fanno, nel frattempo ha prestato quei soldi ai privati, a interessi non più bassissimi ma abbastanza alti, ultimamente penso si aggiri verso il 6%, i quali dopo un tot di tempo li ritorneranno indietro, oppure investe in azioni, o anche titoli di stato con interessi comunque alti.
I soldi prestati ai privati e messi in circolo, torneranno indietro con gli interessi al 6% quelli delle banche alla BCE all 1%, in tutto questo i soldi in circolo, in mano ai privati sono diminuiti del 6%, il 5% finisce nelle mani delle banche l'1% invece va alla BCE. I soldi investiti in titoli torneranno lo stesso indietro sempre con interessi alti, e con il pareggio di bilancio in costituzione questi interessi devono essere prelevati con la pressione fiscale o tagliando le spese, cioè levando dalla circolazioni ulteriori soldi.
In sostanza più soldi la BCE stampa. più arricchisce le banche, impoverisce i privati e soprattutto leva soldi dalla circolazione creando disoccupazione e recessione.
Ovviamente più soldi mancano in circolo più la loro richiesta aumenta, conseguentemente gli interessi saranno sempre più alti e i soldi stessi avranno un potere sempre maggiore. E’ una reazione a catena che porta sempre più povertà a chi non ha e sempre più ricchezza e potere a chi ha.
Lo stato stesso non è esente da questa spirale, se la tassazione finché si rimettono in circolo i soldi non influisce negativamente sulla quantità di monete in circolo, nel momento in cui invece viene utilizzata per pagare interessi sempre più alti del debito pubblico, si prelevano soldi circolanti accrescendo capitali immobili e allo stesso tempo sempre più potenti.
Questa reazione a catena rende il debito stesso impossibile da pagare, la solvibilità del debito è direttamente collegata al PIL, il prodotto interno lordo che è un coefficiente che non fa altro che misurare la moneta circolante, meno moneta c'è in circolo meno PIL c'è, e più  il rischio di insolvenza dell'investimento sui titoli cresce, e questo significa che l'interesse su di essi sale.
Non è una questione di pagare sempre gli stessi o similari. Alla fine la coperta è troppo corta.
Dovrebbero pagare chi ha i soldi immobili, i grandi capitali, ma questi capitali non appartengono più a uno stato anzi è lo stato che appartiene a loro e sono proprio loro che stanno costringendo gli stati a succhiare i soldi che servivano alla gente comune per fare la spesa, per vivere.

L'Euro è una moneta unica su paesi differenti

Una moneta unica non ha senso, se le nazioni che l'adottano non sono fiscalmente e politicamente unite.

Che continenti, nazioni, regioni hanno diverse capacità produttive è normale. La capacità produttiva dipende dal territorio, dalle risorse naturali, naturalistiche, strategiche ma anche e soprattutto dalle tradizioni insite in esse, dalle cattive chiamiamole abitudini: evasione, elusione, corruzione, delinquenza e infine, cosa di non secondaria importanza, dal debito estero regresso. I motivi sono tanti, molti sono i problemi da combattere, ma non si può far finta che non ci siano o credere che andranno risolti con la bacchetta magica.
Il risultato è che la produttività del lavoro medio di una nazione è fortemente influenzato da questi aspetti e conseguentemente il valore delle monete utilizzate per pagare questi lavori è differente tra diverse nazioni e varia nel tempo.
Esistono due possibilità per mantenere tra zone a diversa velocità una situazione stabile:

1°) Moneta unica e le zone più produttive pagano per quelle meno produttive (quello che è successo in Italia tra nord e sud, quello che si vuole fare con gli eurobond anche se non si capisce come, chi, quando e perché possono essere emessi). Non è molto giusto, porta flussi migratori verso la zona produttiva, mentre quella non produttiva è un ricettacolo di assistenzialismo con tutte le conseguenze negative che ne derivano.

2°) Moneta diversa che permetta alle zone meno produttive di essere, attraverso una moneta meno valutata, comunque competitività sul mercato estero e interno. In sostanza la moneta della zona più produttiva sarà più valutata e quindi, i lavoratori, ma in generale i ricchi di queste zone saranno più ricchi di quelli in zone meno produttive, cioè si possono permettere più beni. Situazione che regola il mercato in quasi tutto il mondo ma non in europa.

Quali sono le conseguenze della moneta unica in europa?
Anche nell'ipotesi che inizialmente ci sia stato un cambio equilibrato tra lira-euro, marco-euro, eccetera, col passare del tempo quest'equilibrio si è rotto.
I motivi possono essere tanti, l'assurdità era pensare che Nazioni diverse, governate in maniera diversa con fiscalità diverse, su territori diversi avessero sempre la stessa velocità.
Che succede nel momento in cui una nazione va più veloce di un altra con la moneta unica?
Non essendoci il rallentamento causato dalla valutazione monetaria conquisterà sempre più quote di mercato a discapito delle nazioni più lente. La non valutazione monetaria sarà un beneficio per la produttività del paese ma a discapito dei patrimoni che non si vedono corrisposti la giusta rivalutazione. Il lavoro fa aumentare le entrate fiscali permettendo una defiscalizzazione e conseguentemente facendo aumentare ulteriormente la competitività.
I paesi che vanno più lenti non riusciranno a essere competitivi, perderanno quote di mercato, il lavoro diminuirà a beneficio dei patrimoni che non vedranno corrisposti la giusta svalutazione. Il lavoro diminuito farà diminuire le entrate fiscali e quindi la pressione fiscale aumenterà rendendo il paese ancor meno competitivo.

Cosa si potrebbe e dovrebbe fare?

I due aspetti assieme spiegano i motivi della crisi europea, del perché colpisce più le zone periferiche.
Se la non sovranità dell'euro è un problema comune a tutta l'europa la sua sottovalutazione per alcune nazioni che l'adottano, come ad esempio per la Germania, procura dei vantaggi che in parte mitigano se non annullano del tutto il primo problema. Mentre la sua sopravvalutazione come succede per Grecia, Italia, Spagna, la cosiddetta periferia europea, peggiora ancora di più una situazione drammatica.
In sostanza indipendentemente dai governi, indipendentemente da come e da chi le tasse o i tagli colpiranno, l'Italia, anzi noi italiani non abbiamo nessuna speranza di evitare il baratro in cui stiamo rotolando finché adottiamo l'euro, quest'euro.
Non si può proprio fare nulla?
Ok ormai siamo in campagna elettorale e si sente spesso parlare di programmi statuti e non statuti, mi maschero da politico e butto giù il mio programma salva italia, nella speranza che magari un politico vero mi ascolti e l'adotti davvero.

Il programma salva italia

1° passo recupero della sovranità monetaria e nazionale

Aggiungo nazionale perché in linea teorica la sovranità monetaria si potrebbe raggiungere anche con l'Euro se l'europa fosse davvero unita. Ma in questo caso nel migliore dei casi saremmo per l'europa quello che il mezzogiorno è stato per l'Italia.
Recuperare la sovranità monetaria non è però un'operazione semplice, l'euro è stato pensato, studiato per essere irreversibile. Non è possibile utilizzare la bacchetta magica e ritrasformare gli Euro in lire.
Molto spesso però questa difficoltà oggettiva viene sventolata come un'impossibilità, nessuno affronta davvero il problema di come uscire dall'euro, forse perché nessuno vuole veramente dire che dall'euro si può uscire.
Tutti parlano di costi enormi, riescono a quantificare i costi ma non hanno neanche idea di che soluzione adottare.(bluff pro euro)
Il recupero della sovranità si potrebbe raggiungere con i seguenti passi.

1°) Si fissa una data, magari fine anno o similare e da quella data è d'obbligo usare una nuova moneta nazionale e sovrana.
Questo e quanto?
Non proprio.

  • A) Bisogna fissare un cambio iniziale della nuova moneta con l'euro.
  • B) Bisogna definire cosa si farà di tutti i risparmi, i debiti e i crediti in euro.
  • C) Bisogna dire cosa si farà per i titoli di stato al momento da pagare in euro.
  • D) Bisogna essere in grado di mettere a disposizione la nuova moneta.

Il punto A è il più semplice da risolvere, stampando una nuova moneta si può fissare il cambio più comodo, premesso che è solo un cambio iniziale, visto che proprio la possibilità di valutazione\svalutazione del cambio rispetto anche e soprattutto alle monete adottate dal resto delle nazioni europee è un effetto desiderato.
Il cambio iniziale più comodo è sicuramente quello 1 a 1. 

Il punto B è uno dei nodi cruciali. Spesso si pensa che per recuperare la sovranità monetaria bisogna guardare a quei paesi che l'hanno già fatto, come ad esempio l'Argentina. Il problema è che l'Argentina aveva perso si la sovranità della sua moneta, adottando la parità col dollaro, ma aveva comunque una sua moneta. In Europa la situazione è molto più complessa, le nazioni non hanno più una loro moneta, e nel momento in cui se ne crea una nuova, l'euro non smetterà di esistere.
Non si può pretendere di riuscire a cambiare gli euro italiani nella nuova moneta, non se ne ha la forza, non si sa neanche bene come definire italiano un Euro. D'altro canto se si lasciano cosi come ora tutti i debiti e i crediti delle persone in Euro, con la probabile e in parte voluta svalutazione della nuova moneta ne trarranno beneficio chi ha prestato (banche in primis) asfissiando, probabilmente definitivamente, chi invece si è indebitato.
Per risolvere questo problema bisogna classificare i debiti e i crediti in due categorie. Da una parte tutti quelli non vincolati (conti correnti ad esempio o anche gli euro nascosti nel materasso) e quelli vincolati ma che possono essere prelevati prima della data della migrazione, e dall'altra tutti i debiti e i crediti vincolati italiani che possono essere prelevati in una data successiva a quella della migrazione.
I primi resteranno in Euro gli altri invece verranno forzatamente cambiati nella nuova moneta.
In pratica che significa, se io ho un mutuo da pagare di 700 Euro al mese e se la data di migrazione è il 31/12/2013 la rata di dicembre pagherò 700 euro mentre quella di gennaio 700 Eurolire o EuroIt o Bungalire o in qualunque modo si vuole chiamare la nuova moneta italiana.
Se ho prestato alla banca o ho un assicurazione sulla vita o ho un fondo di investimento vincolato per essere prelevato dal 2014 in poi, questi verranno cambiati in Eurolire. Molte volte capita che si fanno dei depositi vincolati, ma esiste comunque la possibilità dietro penale di prelevare il capitale.Se e quando c'è questa penale la banca o il creditore può rifiutarsi comunque di cambiare prima del 2014.
Gli stipendi che dovrebbero essere pagati entro il 2013 vanno pagati in euro indipendentemente se questi vengono poi dati magari in ritardo oltre il 2013.
Tutte le tasse e  le multe il cui ultimo giorno di pagamento scade prima del 2013 restano in Euro, indipendentemente se le pago o no nel 2013.
Tutti i contratti a cavallo del capodanno 2013 italiani che fissano una somma, verranno automaticamente convertiti nel 2014 in Eurolire. In pratica se ho un contratto di affitto 4+4 stipulato a gennaio nel 2013 di 700 Euro al mese, significa che dovrò dare 700 Eurolire da gennaio del 2014.
Classificare un debito o un credito italiano è molto più semplice che classificare un euro italiano.
Debiti e crediti presuppongono un contratto che ha valore legale in una nazione. Tutti i crediti e debiti che hanno contratti italiani sono italiani.

Il punto C è forse l'aspetto  fondamentale. Col passaggio all'euro l'italia ha trasformato quello che era un credito dei suoi risparmiatori in debito. In pratica il debito che prima era in moneta sovrana e comunque sempre solvibile si è trasformato in un debito in moneta straniera, un debito vero. Chiaramente si deve fare il processo inverso, ma dall'annuncio fino a quando non sarà in vigore la nuova moneta come si finanzierà lo stato? Come pagherà i debiti regressi, dato che nessun investitore se non a interessi altissimi acquisterà mai titoli in Euro sapendo che verranno riconvertiti a breve in una nuova moneta che verrà svalutata?
Il rischio che dall'oggi al domani il debito venga riconvertito in moneta sovrana esiste già oggi, è un rischio improbabile almeno fin quando certi discorsi vengono relegati a forum letti da una decine di persone che sentitamente ringrazio, eppure è proprio quel rischio che fa aumentare gli interessi sui titolo di stato. Quello che allarga lo spread. Gli interessi sui Bond tedeschi nei periodi di maggiore crisi della zona euro erano addirittura negativi, come è possibile?
In quel caso gli investitori scommettevano su un guadagno dei titoli tedeschi derivanti dalla sua eventuale conversione a una moneta sovrana tedesca che rispetto all'attuale euro verrebbe sopravalutata.
In pratica lo spread nel momento in cui si annuncia l'uscita dall'euro schizzerebbe a livelli indecenti. Certo una volta che si stampano i soldi il problema non esiste più ma fino ad allora?
L'unica possibilità è bloccare il pagamento sui titoli di stato, spostarli, shiftarli in avanti, un po' come si fa con le pensioni o come lo stato fa con i pagamenti delle sue commesse. Nel periodo che va dall'annuncio fino all'uscita effettiva dall'Euro non si pagano titoli di stato, che verranno pagati nella nuova moneta.

Il punto D  è un problema tecnico e che al massimo può spostare in avanti o indietro la data fissata per la migrazione. Ma si potrebbe approfittare proprio di questo passaggio per introdurre il secondo passo del mio ipotetico programma.

2° passo introduzione della moneta digitale

Inizialmente per la moneta si utilizzavano metalli preziosi, poi è risultato più comodo l'utilizzo della carta e sempre più i soldi vengono memorizzati in grossi calcolatori sotto forma di numeri. Sono soldi digitali.
Sempre più utilizziamo i pagamenti elettronici per quasi tutto,  ma non per tutto. Per alcune cose è assolutamente vietato usare moneta digitale, per comprare droga, pagare prostitute, pagare il pizzo, pagare i lavoratori in nero, pagare al costruttore l'aggiunta sotto banco per acquistare la casa, pagare il ladro per riavere la tua auto, eccetera. Tutte cose che non andrebbero fatte, tutto il sommerso.
L'idea è che sostituendo completamente le monete contanti con carte prepagate, gratuite, con minimali molto bassi, date a tutti i possessori di un codice fiscale, associati al codice fiscale, caricabili attraverso gli sportelli bancomat o alle proprie banche, In pratica caricabili allo stesso modo in cui oggi si prelevano i contanti, si risolvono in un sol colpo tutti i problemi relativi al sommerso, all'evasione fiscale, alla criminalità organizzata.
Chiaro che tutti gli esercenti devono avere un apparecchio stile quello che legge il bancomat per scalare e trasferire soldi da questa carta ai loro conti che devono anch'essi essere associati a un codice fiscale, una partita iva.
Ce lo vedete lo spacciatore che fa strisciare ai propri clienti la loro carta prepagata?

Non mi venite inoltre a dire che il vecchietto non sarebbe capace di utilizzare queste carte, ricordo ancora come erano diventati pratici con le social card, li vedo badgare per entrare in metrò, mi viene in mente quell'assurdo personaggio con incomprensibile dialetto in "benvenuti al sud",  raggiante per l'arrivo della postamat. I vecchietti saranno ben contenti di non doversi preoccupare di essere derubati del contante che hanno nelle tasche, perché quella carta che ora utilizzano al posto del contante poco può interessare a un ladro, potrebbe essere bloccata subito e il suo utilizzo rintracciato meglio di quanto oggi si rintracciano i cellulari.
Proprio la nuova moneta italiana potrebbe essere digitale e solo digitale, gli euro in contanti presenti nelle nostre tasche possono essere cambiati entro e non oltre un paio di mesi o depositati in appositi conti, ma deve essere assolutamente vietato l'utilizzo di banconote contante, non devono servire a nulla.
I soldi in italia devono poter essere completamente monitorati dagli appositi ordini di controllo, sempre rintracciati e rintracciabili.
Si deve sapere sempre chi come e quando ha comprato, quanto ha guadagnato, quanto ha speso.
Gli stranieri che vengono in italia devono richiedere anche loro queste prepagate e anche per loro i movimenti possono essere rintracciati e rintracciabili. In Italia non devono girare contanti, siano questi euro dollari o nuove lire.
Poi, eventualmente se si vuole si possono legalizzare le droghe leggere, la prostituzione, o quello che si vuole se si sente la mancanza di queste cose, ma nessuno sentirà mai la mancanza di spacciatori o papponi.

3° passo aggiunta di una camera al governo a partecipazione diretta

Il problema fondamentale è alla base, O'pesc'fet'ra cap' (il pesce puzza dalla testa), da chi abbiamo al comando. Questa classe politica che sta portando alla rovina l'Italia e gli italiani..

Eppure siamo stati noi a votarli, ma se un Eraldo Isidori è onorevole, (se non lo conoscete ascoltate attentamente qui un suo intervento alla camera, vale la pena), se la maggioranza degli onorevoli ha giurato e votato la ridicola e assurda tesi che il presidente del consiglio davvero pensasse che Ruby fosse la nipote di Mubarak, e se con la maggioranza assoluta votano una modifica della costituzione suicida, qualche problemino la democrazia lo ha.

Avevo già analizzato queste anomalie in un precedente post, anomalie della democrazia, ma alla fine penso che il buon vecchio Platone uno che la democrazia l'ha vista nascere aveva già intuito appieno i limiti: "democrazia, che può portare alla tirannia in quanto inevitabile conseguenza dei comportamenti demagogici legati all'acquisizione del consenso".
Ora è chiaro che Platone aveva in mente un bel governo di menti eccelse, poco propense ad abbassarsi e a spiegare le loro scelte allo "stupido" popolo. Però sempre più i nostri politici con le loro solite facce, la loro presunzione somigliano sempre più a tiranni.
Il consenso lo si acquisisce oltre che con  comportamenti demagogici anche con i media e con comportamenti clientelari.
Volente o nolente la democrazia è l'unica forma di governo eticamente accettabile, ma ne esistono infinite, tante, quante sono le possibile regole che la definiscono. Il sistema elettorale è forse la principale di queste regole.
Ma chi è che decide queste regole?
Lo stesso governo eletto.
Questo è un problema autoreferenziale serio, gli eletti non possono decidere le regole con cui ci saranno nuove elezioni, così come non potrebbero decidere quanto guadagnare o quanto percepire di pensione. Chi partecipa a un gioco (quello delle elezione) non può anche decidere le regole o i premi del gioco, può solo accettarle.
Il risultato di questo problema è che da anni ci troviamo con gli stessi incompetenti a governarci che hanno l'unico scopo di mantenere poltrone che loro stessi hanno reso estremamente comode e remunerative, e anche volendo non abbiamo nessuna alternativa se non il non voto o qualche comico da strapazzo, che magari in buona fede, sta li a spazzare il malcontento senza però riuscire a organizzarlo in qualcosa di concreto.

Cosa bisogna fare per rendere un governo eletto anche un buon governo?
Bisogna cambiare le regole della democrazia, il problema a questo punto non è tanto il come cambiarle ma chi ha il potere di farlo. Chiaramente non possono essere scelti dal popolo, altrimenti ritroveremmo lo stesso problema, ne possono essere novelli Platone, presunti scienziati, perché dopo acquisirebbero troppo potere e non è eticamente corretto.
La soluzione a mio parere è una camera i cui componenti vengono selezionati casualmente tra chiunque ne faccia domanda e abbia titoli e eta che certificano competenze analitiche superiori alla media. Ad esempio possono essere scelti solo tra i 24 e i 30 anni laureati col massimo punteggio e similari.
Il compito di questa camera è decidere le regole della democrazia rappresentativa, il sistema elettorale, lo stipendio dei parlamentari, i loro benefit, le loro pensioni, analizzare e eventualmente denunciare divulgando eventuali conflitti di interessi o comportamenti e azioni in contrapposizione a quelle che erano le promesse elettorali.
Il vero potere risiederebbe sempre nel parlamento eletto ma loro avrebbero il potere di decidere come il parlamento venga eletto.

 

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