Il parroco e la Commissione costretti, anche quest'anno, a ridimensionare la festa di Settembre in onore alla Madonna degli Ammalati; niente luminarie in Piazza ed al Piano, niente Corpo Musicale in accompagnamento al Pellegrinaggio di Sabato dalla Chiesa Madre al Santuario, ma niente, soprattutto i fuochi.
Quest'ultimi non sono stati autorizzati dalle autorità competenti; che significato ha autorizzare lo sparo dei fuochi solo al Poggio Croce quando la festa si svolge in campagna, nei pressi del santuario??
Ritengo che c'è poca sensibilità da parte delle autorità ad assumersi le responsabilità sui piccoli fuochi (che non sono quelli della Festa di S. Antonio) che nella festa danno significato alle varie manifestazioni.
Ci vuole buon senso nella applicazione degli articoli di legge sulla Pubblica Sicurezza, scaturiti dalla riunione fatidica del Luglio 2010 con i componenti della Questura di Catania chiamati nella imminenza della Festa solenne di S. Antonio Abate 2010.
Misterbianco è un paese italiano a riguardo di fuochi artificiali??
Perchè a Catania il Prefetto autorizza, per la festa di S. Agata, a sparare calibri da 5 a 13 in piazza Duomo e nella vicina Villa Pacini?? E in altri Comuni come Paternò o Belpasso o Nicolosi si concedono autorizzazioni nelle piazze centrali a 50 metri dalle persone, o ad Acicatena nella festa della Madonna di quest'anno, dove il sindaco ha fatto accendere fuochi di grosso calibro proprio davanti il Municipio??
Non c'è regolamento uniforme per tutto il territorio catanese???
Perchè solo a Misterbianco esiste e si applica questo rigore??
La festa della Madonna degli Ammalati è anche festa di fede perché troviamo momenti spirituali che arricchiscono il nostro sentimento religioso e le nostre riflessioni; ricordiamo la S. Messa al Piano con la partecipazione dei disabili e dei sofferenti, la consolidata Celebrazione Eucaristica del Lunedì con le coppie di sposi che festeggiano il 50° anniversario di matrimonio, l'accoglienza dei cittadini al percorso del Quadro della Madonna nei quartieri con la “Cantata”.
Ritengo che occorre uno sforzo comune per offrire la nostra disponibilità (anche economica) per l'organizzazione del “bello” nella festa.
Non critichiamoci a vicenda ma viviamo la festa della Madonna con più solennità e con i gesti esterni dettati dai nostri Padri per decenni.
Commenti
Caro Angelo, non è per i
Caro Angelo, non è per i fuochi che devi dolerti, ma per la fine di un'epoca. Quella in cui Misterbianco apparteneva ai misterbianchesi autentici, brava gente, lavoratori, con uno spiccato senso dell'humor; quella in cui le finestre della villetta dei miei, all'angolo di via Matteotti con via Garibaldi (tu la ricordi senza dubbio alcuno) stavano aperte sulla strada per rinfrescare l'interno nelle calde sere d'estate. Quell'epoca è finita come purtoppo è finita la nostra giovinezza. Oggi i linerini, i momtepalmini, i belsitini etc. sono i non misterbianchesi che, per numero, ed in virtù della democrazia, dettano legge. Nulla da eccepire sulle persone, ma non possiamo pretendere da loro l'amore ed il rispetto delle nostre tradizioni: non sono misterbianchesi, ma residenti al Misterbianco, e questo fa la differenza. Rassegnati Angelo: è finita.
Giuseppe Condorelli
Pagine