L'occhio interiore di Cane CapoVolto al Centro Voltaire

Silvano Agosto, il film acustico in modalità random presentato dal gruppo catanese, i cui particolarissimi spot si possono ammirare su "La 7". Era l'ultimo degli incontri con l'Autore pensati da Giuseppe Frazzetto con Natale Platania e coordinati da Pietro Castronovo.

Le (intro) visioni di Cane CapoVolto riempiono delle
loro suggestioni (non solo) sonore l’ampio salone del Centro Voltaire dove si
consumava l’ultimo di una serie di appuntamenti con l’Autore pensati da
Giuseppe Frazzetto e Natale Platania e coordinati da Piero Castronovo,
presidente del prestigioso sodalizio culturale. Cane CapoVolto è una sorta di “film
group” sul modello della confraternita (dove tutti sono autori, attori o
tecnici). Il senso del nome collettivo è appunto quello di considerare
cumulativi nomi, cognomi, idee, ideologia ed abilità tecniche.
Silvano Agosto”, presentato al Voltaire, è un cd
audio di circa 15' in modalità random: un “film-acustico” studiato per la
modalità casuale.
“Il frammento casualmente montato - 
ci dice Alessandro De Filippo - è una precisa scelta stilistica; in
questo modo mettiamo lo spettatore/ascoltatore dinnanzi ad esperienze sonore e
visive in “random”. Queste tracce aperte sono quelli che il gruppo stesso
definisce “radiodrammi” ovvero una trama che grazie alla combinatoria della
macchina che la riproduce viene riproposta in sequenze sempre imprevedibili e
nuove. “
Abbiamo
iniziato a lavorare ai Radiodrammi stimolati dal fatto che bisognava ricostruire
la Vista, il senso che manca. Il sonoro poi é la grande parte buia del Cinema,
della Visione. Con il Radiodramma si racconta l’azione, lo spazio e il tempo.
Riteniamo la musica (qualunque genere di musica) “imprecisa” nel restituire
dati ed informazioni”.
In questo
modo il tessuto dei segni sonori e visivi stimola l’immaginazione di chi li
recepisce.
“Il
tipo d’atteggiamento - aveva dichiarato il gruppo in una intervista - é
infatti quello di riportare sul versante audio schemi e meccanismi narrativi
visivi, non ultimo tutto ciò che é “intraducibile”. Preferiamo definire le
nostre opere come “film acustici”, film senza immagini. Oltretutto
l’ascolto collettivo, dal vivo, suggerisce possibilità e risposte nuove da
parte del pubblico”.
Ovviamente questa particolarissima ricerca di Cane CapoVolto è
attentissima alla dimensione tecnologica: “la neutralità della macchina –
precisa Alessandro De Filippo - vuole essere riempita dal nostro intervento: noi
forziamo i limiti della macchina”. In questo sovraccarico segnico la traccia
sonora “Silvano Agosto” evoca cadenze “noir” ma anche quelle inquietanti
di un “thriller” tra le tante possibili, strutturandosi come “gioco”
infinito o come inattendibilità e impossibilità di un logico dipanarsi (il
riferimento nel primo caso è ad una infinita scacchiera, nel secondo
all’imprescindibile Calvino de “Se una notte d’inverno un
viaggiatore…”. In questo alternarsi volutamente imprevedibile di voci e di
suoni Cane CapoVolto parrebbe aspirare ad una sorta di impersonalità: insomma
il “radiodramma” sarebbe in parte opera loro, in parte dello spettatore
“agens” e in parte del “random” della macchina.

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