Perenne "emergenza rifiuti": Discariche sature, conferimento dell'indifferenziata ridotto al 35% - L'appello del Comune di Misterbianco

DiscaricaPassano gli anni, cambiano i governi regionali, presidenti e assessori e dirigenti di Dipartimento, sigle degli organismi di gestione, ma ancora la Sicilia rimane tuttora miseramente impantanata e mortificata dalla perenne emergenza rifiuti. Con pochissimi impianti di smaltimento, il perdurante monopolio dei privati, immensi e squallidi business e ben poche “luci” che si intravvedono alla fine di un lunghissimo tunnel, con soluzioni prospettate, sì, ma nel tempo...

Quanto ancora occorrerà aspettare per un’efficace e dignitosa gestione del sistema nella nostra regione, e una concreta e virtuosa inversione di tendenza, non è dato saperlo al di là di periodici annunci politici o burocratici e ricorrenti soluzioni-tampone. E non entusiasma di certo la ventilata prospettiva - col relativo avviso pubblicato dalla Regione - dei due possibili “inceneritori” (chiamati “termoutilizzatori”, e seppur di nuova generazione) nei due versanti dell’isola, anch’essa con gestione da affidare a privati, contrastata da non pochi ambientalisti e scienziati.

Già da mesi si parla della crisi dei pochi impianti esistenti, dalla Raco alla Sicula Compost per il conferimento dell’umido da “razionare” forzatamente (e furono problemi gravi durante le festività di fine anno e a gennaio scorso); la crisi della Sicula Trasporti di Lentini ormai è nota da tempo. A Valanghe d’Inverno è possibile conferire solo la parte secca, ma chissà perché da Motta e Misterbianco la gente lamenta di sentire “puzza” ricorrente. E anche i progressi compiuti via via nel tempo da tanti Comuni siciliani nella “raccolta differenziata” vengono paradossalmente compromessi dalle gravi carenze impiantistiche. Nel corso dell’incontro svoltosi giovedì presso la sede della “Srr Catania Area Metropolitana”, alla presenza dei Comuni soci, è emerso l’acuirsi della già grave situazione in cui versano gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti indifferenziati operanti nel territorio regionale, che hanno ormai quasi esaurito gli spazi disponibili di abbancamento. Si viene così a sapere che «in conseguenza della grave carenza impiantistica nella regione e dell’esaurimento delle discariche sul territorio, con effetto immediato gli impianti ad oggi ancora operativi garantiranno il ricevimento dei rifiuti prodotti da ogni Comune nella misura massima del 35% sul totale del rifiuto prodotto. Gli eventuali restanti quantitativi saranno smaltiti fuori regione a costi elevatissimi». Un allarme che inevitabilmente coinvolge in vario modo i ben 28 Comuni della provincia catanese appartenenti alla Srr in questione, costretti magari a verificare ogni possibilità di soluzioni alternative anche in base alle difficoltà procedurali imposte dalle normative, come il codice dei contratti, e perseguire altre strade realmente percorribili, per far fronte agli ingenti disagi attuali, magari per un eventuale avvio del servizio in via emergenziale mediante qualche contratto aggiuntivo.

Misterbianco, primo Comune dell’hinterland e secondo per popolazione nella provincia etnea, con un’imponente mole di rifiuti urbani da smaltire, soffre particolarmente questa situazione di profondo disagio ancora apparentemente senza validi e tempestivi rimedi. Con problemi ambientali, di decoro urbano e di salute pubblica; come se non bastasse la continua “lotta” (quasi una “fatica di Sisifo”) contro le continue microdiscariche selvagge ad opera di incivili, soprattutto ma non solo nelle periferie. Per tali motivi, la Commissione straordinaria, al fine di poter conseguire il pieno raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla normativa di settore (che ad aprile scorso era già stato superato, e poi invece sceso al 63,83% a maggio e al 60% a giugno), in un comunicato-appello pubblico «invita tutta la cittadinanza a collaborare e farsi parte attiva affinché i rifiuti vengano differenziati il più possibile, riducendo in tal modo il quantitativo destinato a discarica, consentendo così di poter rientrare nei limiti fissati del 35% di conferimento presso gli impianti autorizzati». E si moltiplicano da tempo le iniziative “educative”, di informazione e sensibilizzazione, da parte della società Dusty che gestisce il servizio urbano, e si prospetta una diffusione dell’invocata videosorveglianza come possibile deterrente all’inciviltà senza soste. Ma l’emergenza rimane, inesorabile.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
18/07/2021

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