Uniti contro le guerre e violenze: per la prima volta, il sit-in per la pace di ragazzi di lingue, culture e religioni diverse

PaceC’è spazio per l’umanità e la speranza, e proviene anche da giovanissimi. «Vince la guerra chi l’abolisce; la pace armata è guerra; l’indifferenza è la più potente arma di distruzione; costruire convivenza; c’è una sola umanità di popoli; la salvezza è nelle nostre mani». Questi alcuni di una serie di messaggi semplici e forti contro tutte le guerre e violenze e per una pacifica e costruttiva convivenza civile, lanciati a Misterbianco per la prima volta assieme - con brevi ma significative letture e cartelloni - da ragazzi italiani e stranieri di lingue, culture e religioni diverse, amorevolmente coordinati dalle associazioni Consultorio Agnese Lo Certo, Gruppo Fratres “Gabriella” e Libera per tutti-Bottequa e con il patrocinio del Comune.

Alla Villa Comunale, l’edificante manifestazione “Incontriamoci, Insieme contro la guerra”, un sit-in che ha coinvolto con semplicità anche l’amministrazione locale (con l’assessore Marina Virgillito e alcuni consiglieri comunali), realtà come Misericordia, Umanità Solidale, Protezione civile, Agesci, Anpi, Attiva Misterbianco, Fare Stormo, Unitalsi, Cgil, parrocchie, altri sodalizi e tanti cittadini, con brevi pause di silenzio tra le varie letture, «per una riflessione comune, non restando indifferenti» affidata anche ai messaggi personali scritti dai presenti sui foglietti distribuiti. Una lodevole mobilitazione giovanile e comunitaria non solo per la pace, ma contro tutte le ingiustizie e tante sofferenze «provocate dai “paranoici” potenti del mondo».

Niente retorica, stereotipi o gesti eclatanti, bensì pensieri e convinzioni pubblicamente espressi con franchezza e autenticità nella massima compostezza da alcuni rappresentanti di una confortante gioventù, con altri ragazzi residenti in città provenendo da vari Paesi esteri (come Cina, Marocco, Tunisia), sul drammatico presente e il futuro di un mondo oggi dominato da guerre, violenze, discriminazioni che si continuano a perpetrare pure su innocenti, deboli e indifesi, «con l’inerzia o la complicità degli importanti organismi internazionali e spesso nell’indifferenza o acquiescenza diffuse».

Un’iniziativa umanitaria inedita sui valori essenziali da perseguire con forza, gratificata dal consenso generale e probabilmente preludio di altre manifestazioni, motivo di speranza e anche uno stimolo per tutta la comunità a intraprendere e proseguire questa strada di impegno e crescita civile.

Roberto Fatuzzo
La Sicilia
30/04/2024

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